venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Renzi Vs Conte: “Senza di me stava a fare il professore”. E tocca pure a Gualtieri

Sembra proprio che i richiami del premier Giuseppe Conte e del segretarto dem Nicola Zingaretti nei confronti di Italia Viva siano stati rispediti al mittente. Il leader Matteo Renzi, in un’intervista rilasciata a Repubblica infatti, alza il tiro contro l’ultimo Dpcm e risponde a tono alle accuse di Conte.

“Il Dpcm è sbagliato perché non poggia su dati scientifici – attacca il leader di Iv – ma sulle ansie di alcuni ministri preoccupati. È un decreto che non riduce il numero dei contagiati, ma aumenta il numero dei disoccupati”. Il riferimento ai ministri Dario Franceschini e Roberto Speranza non sembra affatto puramente casuale.

Ma è soprattutto contro Conte che Renzi si rivolge, dopo che il premier lo ha accusato di strizzare l’occhio alle piazze per meri calcoli elettoralistici e per crescere nei sondaggi: “È un modo sbrigativo di rispondere alle critiche – attacca – Mi sembra più adatto a un populista che a un premier. Vorrei ricordare che senza i miei giochini politici di un anno fa oggi Conte farebbe il professore all’Università di Firenze e in queste ore si occuperebbe di come funziona la didattica online da Novoli, non di Dpcm”.

Ce ne è anche per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri accusato di giocare di sponda con il Moviomento 5 Stelle per bloccare il Mes. “Continuare a rifiutare il fondo salva stati è masochismo, e sinceramente – dice– non capisco la sponda che Gualtieri sta dando ai 5 stelle su questo”.

Insomma una bocciatura a 360 gradi quella di Renzi nei confronti del governo, oltre che la prova che non intende mollare la presa contro le restrizioni a bar, ristoranti, palestre ecc. che chiede di riaprire subito. Per Conte si annunciano giornate ad alta tensione. Da una parte i tecnici che chiedono misure più coraggiose, forti ed incisive, per fermare il virus (leggi locdown totale) e dall’altra, parte della sua maggioranza contraria a nuove chiusure. L’uomo solo al comando che aveva gestito senza problemi l’emergenza della scorsa primavera all’insegna dell’unanimità e del consenso popolare, è soltanto un lontano ricordo. 

(Lo_Speciale)

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