sabato, 20 Aprile, 2024
Cultura

Mostre, chiude con 162.000 visitatori “Raffaello 1520 – 1483”

Chiude con un’affluenza di oltre 162.000 visitatori la mostra “Raffaello 1520 – 1483”, organizzata dalle Scuderie del Quirinale in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e curata da Marzia Faietti e da Matteo Lafranconi, direttore di Scuderie del Quirinale, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del maestro urbinate.

La rassegna – la più grande realizzata finora con oltre 200 opere, tra cui 120 dello stesso Raffaello – ha chiuso le porte il 30 agosto, riscuotendo enorme successo di pubblico e di critica e registrando il tutto esaurito sin dal primo giorno di riapertura.

Numerose le presenze dall’estero, principalmente dall’Europa, e importante la partecipazione del pubblico più giovane, nonostante l’assenza delle visite organizzate con le scuole. Risultati che si dimostrano estremamente positivi soprattutto in considerazione delle forti limitazioni agli ingressi, rese necessarie per il rispetto delle misure di sicurezza adottate per contenere la diffusione del virus Covid-19.

Con oltre 6.500 visitatori accolti tra le 23 e le 9 di mattina, ottimo il riscontro per gli orari di apertura straordinari, prolungati da metà giugno nei weekend fino all’una di notte, per arrivare a 132 ore di apertura nella sola ultima settimana di mostra, con orario h24 dalla mattina di venerdì 28 agosto alla mezzanotte di domenica 30.

Ampio gradimento è stato ottenuto anche dall’app “Scuderie del Quirinale”, contenente l’audioguida e gli approfondimenti sulla mostra, con un totale di oltre 100.000 utenti singoli che hanno consultato, in tre mesi, circa 400.000 pagine. Molto apprezzato dal pubblico il catalogo, edito da Skira, venduto in circa 6.700 copie, con una media di una ogni 24 visitatori.

La rassegna, chiusa lo scorso 8 marzo, solo 3 giorni dopo l’inaugurazione, a causa della pandemia, ha riaperto simbolicamente le porte il 2 giugno con una proroga straordinaria, resa possibile grazie alla disponibilità e alla solidarietà delle istituzioni museali e dei collezionisti che hanno prestato le opere.

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