“La Camera lavora bene, ma il Parlamento deve poter contare di più”. Il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha scelto ieri il tradizionale incontro del Ventaglio con la stampa parlamentare per tracciare un bilancio dell’attività istituzionale e lanciare una serie di messaggi, non senza toni critici, su temi politici delicati. A partire dalla decretazione d’urgenza, che ha definito “eccessiva”.
“Continuerò la mia battaglia per ridurre l’abuso dei decreti-legge, per far capire che esistono forme diverse per presentare iniziative legislative”, ha detto Fontana. “È una battaglia che porto avanti fin dall’inizio del mio mandato. I risultati, finora, non sono eccezionali, ma so che anche all’interno del governo c’è chi sta cercando di migliorare la situazione”.
Fine vita e ius scholae
Tra i dossier più sensibili sul piano etico e politico, Fontana ha fatto riferimento al ddl sul fine vita, in discussione al Senato: “So che se ne stanno occupando a Palazzo Madama. Da Presidente della Camera posso dire che, se c’è una maggioranza che vuole approvare una legge su questo tema, non ci sarà alcun problema: la Camera farà la sua parte”. Più cautela invece sul fronte dello iusscholae, che, a suo dire, incontra maggiori difficoltà anche all’interno della stessa maggioranza. Una differenza di toni che riflette probabilmente il clima parlamentare, ma anche gli equilibri interni alla coalizione di Centrodestra.
Sul tema delle riforme elettorali Fontana ha mostrato un approccio scaramantico, ma non per questo meno netto: “Non penso che sia una vera esigenza. So che se ne parla, ma io sconsiglierei di farla. Chi ha toccato la legge elettorale in passato, poi ha perso le elezioni. Per me conta una sola cosa: che chi vince abbia la possibilità di governare”.
2.332 ore di attività e un avanzo da 45 milioni
Un messaggio chiaro anche alla luce delle scadenze politiche future, in particolare le elezioni regionali in Veneto, dove qualcuno aveva ipotizzato una sua candidatura. Fontana ha liquidato l’ipotesi con una battuta: “Non ne so nulla, ho letto i giornali, ma nessuno mi ha detto niente. Non sono una persona che lascia i lavori a metà”. Il Presidente ha poi snocciolato i numeri dell’attività parlamentare in corso. E i dati, ha sottolineato, “parlano da soli”: 498 sedute dal 25 ottobre 2022 al 30 giugno 2025, per un totale di 2.332 ore di lavori: “Abbiamo avuto un avanzo di 45 milioni di euro nel bilancio della Camera. Un risultato che dimostra la capacità dell’istituzione di lavorare con efficienza, risparmiando dove è possibile”.
Fontana ha sottolineato anche i progressi sul fronte dell’innovazione e dei rapporti internazionali: “C’è stato un incremento significativo delle attività europee. Abbiamo stipulato un accordo di cooperazione con il Parlamento europeo, che prevede anche scambi di funzionari. A livello G7, la Camera dei deputati italiana è seconda solo al Regno Unito per giorni di seduta plenaria”.
“La Camera è viva, ma va rafforzata”
Pur riconoscendo che l’attività parlamentare è intensa, Fontana non ha nascosto il suo intento di rafforzare ancora il ruolo dell’Assemblea: “Il Parlamento potrebbe contare di più, anche se non è vero che non conta nulla. La riforma del regolamento sta arrivando alla terza approvazione: il nostro obiettivo è superare elementi ormai superati e potenziare le tutele per le opposizioni”. In quest’ottica, ha annunciato anche un atto concreto di trasparenza istituzionale: “A breve procederemo alla desecretazione di circa 1.400 documenti, tra cui alcuni relativi al rapimento e alla morte di Aldo Moro”.
Fontana ha dedicato uno spazio anche ai temi internazionali. Sui dazi ha invocato sangue freddo: “Bisogna mantenere i nervi saldi come a poker. Non penso che gli Stati Uniti vogliano rinunciare al rapporto privilegiato con l’Europa. Bisogna trattare nel modo più intelligente possibile”.
Più netto sull’Ucraina: “Ormai anche elettori di centrodestra hanno capito che da parte della Russia non c’è una vera volontà di chiudere il conflitto. I tentativi di mediazione sono falliti. Dopo tre anni, non sono riusciti a conquistare l’Ucraina e hanno interrotto i rapporti commerciali con l’Europa. Non hanno fatto una gran figura”.
Gaza e ostaggi
A proposito della situazione in Medio Oriente, Fontana ha commentato così la crisi a Gaza: “Quella del 7 ottobre è stata un’azione orribile, ma la risposta israeliana è stata del tutto sproporzionata. Purtroppo i negoziati per la liberazione degli ostaggi non stanno andando bene, ma la situazione per i civili è ormai drammatica. Mi auguro che gli ostaggi vengano liberati il prima possibile”. Un passaggio importante del discorso di Fontana è stato dedicato alla libertà di stampa, che ha definito “un valore che non va dato per scontato. Non esiste in tutto il mondo e non è sempre esistita nemmeno in Italia. Va difesa, coltivata e trattata come un bene prezioso”.
Fontana ha auspicato che il Parlamento possa fare la sua parte nel rafforzare tutele condivise, capaci di garantire la pluralità dell’informazione e l’indipendenza del lavoro giornalistico.
Riforma della giustizia
Infine Fontana ha affrontato anche il tema della riforma sulla separazione delle carriere, attualmente in seconda lettura: “Mi piacerebbe che ci fosse la massima condivisione, ma non mi sembra questo il caso. È una riforma complessa, e credo sia fondamentale che vengano dati i tempi giusti per analizzarla. Su temi così importanti, è sempre meglio procedere con una maggioranza ampia”.