sabato, 7 Dicembre, 2024
Esteri

Kiev: lavoriamo a un grande programma missilistico. L’intesa Mosca-Pechino si fa sempre più forte

L'esercito ucraino si è ritirato da Vuhledar, città strategica del Donbass

Droni russi sul porto di Izmail 2 feriti

Il governatore della regione di Odess, Oleh Kiper, ha reso noto che due persone sono rimaste ferite all’alba di oggi a causa di un attacco russo con droni kamikaze contro il porto e le infrastrutture di confine nel distretto di Izmail. In seguito all’attacco è scoppiato un incendio, che è stato già domato. Il posto di blocco di Orlivka è stato danneggiato. “I russi hanno preso di mira le infrastrutture portuali e di frontiera. Due uomini, entrambi camionisti, sono rimasti feriti. Uno di loro è cittadino turco”, ha scritto Kiper su Telegram.

Abbattuti 11 droni russi su 32

L’Aeronautica militare ucraina ha reso noto su Telegram che le forze russe hanno attaccato l’Ucraina ieri con 32 droni kamikaze, 11 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e altri 10 sono stati neutralizzati con contromisure di guerra elettronica. I droni abbattuti sono stati intercettati nelle regioni di Kirovohrad, Odessa e Sumy, mentre quelli oggetto delle contromisure elettroniche sono caduti nelle regioni settentrionali e centrali ucraine. Quattro droni nemici hanno lasciato lo spazio aereo del Paese ritirandosi in direzione della Russia.

Leopoli attaccata da bombardieri Tu-95

L’attacco russo di ieri sulla città di Leopoli nell’Ucraina occidentale ha riportato in scena i bombardieri di fabbricazione sovietica, più precisamente dell’azienda Tupolev, in grado di trasportare e lanciare fino a 16 missili da crociera di varie tipologie, come i Kinzhal, i Kh-55 e i Kh-102, dotati di testata nucleare. Questi bombardieri sono da sempre considerati come una delle armi più potenti in mano a Mosca.

Attacco russo nel Kharkiv, 5 feriti

Una bomba aerea guidata ha provocato ieri mattina ingenti danni, ma nessuna vittima, nel distretto di Kharkiv e la comunità di Malodanylivka. Cinque persone, incluso un 14enne, sono rimaste ferite nel corso del bombardamento russo sulla città di Derhachi; lo ha reso noto su Facebook il capo dell’Amministrazione statale regionale, Oleh Syniehubov.

16 soldati ucraini giustiziati dai russi a Pokrovsk

“Il 1 ottobre 2024, sui canali Telegram sono apparse informazioni sulla presunta esecuzione di 16 militari ucraini da parte delle forze armate russe. Secondo i resoconti dei media, quest’ultimo crimine di guerra da parte dell’esercito di occupazione russo si è verificato nell’area tra i villaggi di Mykolaivka e Sukhyi Yar nel distretto di Pokrovsk”. Cosìl’ufficio della procura di Kiev, che sta verificando il materiale pubblicato. Un video mostra soldati delle forze armate ucraine fatti prigionieri che emergono da una foresta sotto il controllo russo. “Dopo averli messi in fila, gli occupanti hanno deliberatamente aperto il fuoco, con l’obiettivo di uccidere. I soldati feriti che mostravano segni di vita sono stati giustiziati a distanza ravvicinata con fuoco automatico”, ha aggiunto la procura, citata da Ukrainform.

I russi entrano a Vuhledar, piegata la resistenza ucraina

I russi sono entrati a Vuhledar, cittadina del Donetsk di 14mila abitanti prima della guerra, finita per essere una delle tante linee del fronte e ormai ridotta a un cumulo di macerie. Simbolo della resistenza ucraina, come Bakhmut e Avdiivka prima di lei, ora rischia di essere un altro tassello della ritirata nel Donbass, a testimonianza della fase molto delicata che sta vivendo l’Ucraina. Le forze ucraine hanno infatti annunciato ieri pomeriggio il ritiro da Vuhledar: “Il comando superiore ha autorizzato una manovra per ritirare le unità da Vuhledar al fine di salvare uomini ed equipaggiamento militare e prendere posizione per ulteriori operazioni”, ha riferito il gruppo di forze ucraine Khortytsia.

L’Ucraina lavora a un grande programma missilistico

L’Ucraina sta lavorando ad un “grande programma missilistico” che verrà annunciato quest’anno o nel 2025: lo ha detto il ministro della Difesa, Rustem Umerov, al Secondo Forum Internazionale delle Industrie della Difesa (Dfnc2). “Abbiamo già concluso accordi da due a cinque anni e speriamo di firmare accordi decennali. Stiamo cercando di semplificare il sistema. Stiamo cercando di semplificare le procedure”, ha affermato Umerov, aggiungendo che l’anno scorso il suo ministero ha investito fino a 4 miliardi di dollari nella produzione locale di difesa e sta lavorando per concludere accordi a lungo termine. “Ultimamente ci siamo concentrati sui programmi missilistici e sui droni. L’anno prossimo o prima della fine di quest’anno, si sentirà parlare molto di un grande programma missilistico. Abbiamo già iniziato a lavorare sui missili balistici”, ha concluso.

Xi a Putin, pronto a espandere la cooperazione Cina-Russia

Elogiando gli sforzi compiuti insieme a Putin per approfondire i legami bilaterali negli ultimi anni “di fronte a grandi cambiamenti mai visti in un secolo”, Xi ha rivendicato in un messaggio pubblicato ieri nell’ambito del resoconto della Xinhua, l’importanza di avere “un’amicizia di buon vicinato permanente, un coordinamento strategico completo e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”. “La fiducia politica reciproca tra le due parti ha continuato ad approfondirsi, la cooperazione pratica ha ottenuto risultati notevoli”, ha rimarcato il leader cinese. L’invasione russa dell’Ucraina, partita a febbraio 2022, ha avvicinato ancora di più Pechino e Mosca, che è alla ricerca di sostegno a fronte delle pesanti sanzioni economiche dell’Occidente. Le parti hanno come obiettivo comune la demolizione dell’egemonia occidentale, puntando a un nuovo ordine mondiale multipolare a fronte dell’attuale guidato da Usa e alleati emerso dopo la Seconda guerra mondiale.

Lituania: “Se Kiev avesse più sostegno, la guerra finirebbe”

Sottolineando che la Russia sta agendo senza rispetto per le regole del diritto internazionale e per la Carta delle Nazioni unite il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis ha scritto sul suo account X che solo un’adeguata deterrenza e un sostanziale appoggio militare a Kiev potranno non solo cambiare le sorti della guerra, ma garantire all’Europa un futuro di pace.”La Russia sta attaccando l’Ucraina non a causa di una minaccia, di una disputa diplomatica o di una promessa non mantenuta. La Russia sta attaccando solo perché, secondo il Cremlino, l’Ucraina è più debole e quindi può essere attaccata. Questo significa che qualora l’Ucraina fosse più forte, gli attacchi russi cesserebbero”. Landsbergis ha ribadito che “Senza una chiara vittoria ucraina, abbiamo la certezza assoluta che la Russia attaccherà di nuovo. Tutti gli attacchi precedenti sono stati avviati con falsi pretesti, quindi scuse simili saranno trovate in futuro quando la Russia si sentirà pronta a riprendere le ostilità”.

Cremlino: finora nessuna richiesta di colloqui da Berlino

Secondo l’agenzia Interfax, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, rispondendo alla domanda se Berlino avesse chiesto una conversazione con il governo russo ha dichiarato: “No, non l’ha chiesto”. Stando a fonti di Zeit online, il cancelliere tedesco Olaf Scholz starebbe pianificando una telefonata con Vladimir Putin. L’ultimo contatto fra i due risale al dicembre 2022. Peskov ha dichiarato che Putin “era e rimane assolutamente aperto al dialogo”.

Zakharova: l’espansione della Nato è una minaccia

Mercoledì, tuttavia, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che la Russia ha scartato la possibilità di colloqui nucleari con gli Stati Uniti a causa della posizione di Washington sull’espansione della Nato. “Non vediamo alcun senso nel dialogo con Washington senza il rispetto degli interessi fondamentali della Russia. Prima di tutto, si tratta del problema dell’espansione della Nato nello spazio post-sovietico, che pone minacce alla sicurezza comune”, ha detto Zakharova. Martedì, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva dichiarato che la Russia non discuterà la firma di un nuovo trattato con gli Stati Uniti per sostituire l’accordo che limita le armi nucleari strategiche di entrambe le parti, che scade nel 2026, poiché deve essere ampliato ed esteso ad altri stati. Zakharova ha anche commentato l’affermazione del FPÖ nelle recenti elezioni austriache: “La vittoria dei libertari alle elezioni austriache riflette la stanchezza dell’opinione pubblica nei confronti dell’atteggiamento delle autorità del paese in materia di politica anti-russa, sanzioni, guerre e distruzione dei legami commerciali con il nostro paese”.

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