venerdì, 6 Dicembre, 2024
Attualità

Riaprono le scuole, ma restano problemi per insegnanti e amministrativi

Il ministro Valditara ha chiesto al Parlamento la legge sul voto in condotta

L’anno scolastico 2024-2025 comincerà tra il 5 e il 16 settembre. I primi a tornare in classe saranno gli alunni della Provincia autonoma di Bolzano, nello stesso giorno, inizieranno le attività anche i bambini delle scuole dell’infanzia della Lombardia. A seguire, il 9 settembre, torneranno a scuola gli alunni della Provincia autonoma di Trento, mentre in sei regioni la ripresa delle lezioni avverrà l’11 settembre: Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Il 12 settembre rientreranno in classe degli studenti in Campania, Lombardia, Molise e Sardegna. Gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli allievi di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana.

Aumentano i supplenti

A meno di un mese dall’apertura delle scuole restano alcuni problemi da risolvere, come tutti gli anni da decenni: una pletora di insegnanti precari, per i sindacati quasi 250 mila. I supplenti aumentano dai 132 mila dell’anno del 2017/2018 a 232 mila dello scorso anno, mentre per il prossimo anno scolastico presumibilmente si toccherà quota 250 mila. Assegnazioni ancora non finalizzate. Mentre il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha chiesto alParlamento di approvare la riforma del voto di condotta che, dice, “deve essere operativa per il prossimo anno scolastico”. Riforma che però è ancora all’esame della Commissione parlamentare e il Parlamento è ancora chiuso per ferie. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico del Lazio, Anna Paola Sabatini, assicura che lo sforzo in atto è per assicurare che il primo settembre tutti i docenti saranno in cattedra. Per il 2024, il ministero dell’Economia ha autorizzato un contingente di 45.124 posti per le immissioni in ruolo, inclusi i posti di sostegno. Tuttavia, i posti vacanti dopo la mobilità ammontano a 62.393: il ministero dell’Istruzione spiega che la differenza tra posti autorizzati e posti vacanti sarà colmata attraverso il nuovo concorso Pnrr previsto per l’autunno.

Personale amministrativo

Quanto al personale amministrativo oltre 20mila posti saranno supplenti. Sono state pubblicate le diverse graduatorie dei vincitori dei concorsi Pnrr infanzia, primaria e secondaria, ma tanti idonei rimasti fuori. Anief ha appena annunciato che ricorre al Tar per ottenere abilitazione e inserimento nelle graduatorie di merito per l’immissione in ruolo. “Le segreterie scolastiche sono ridotte ai minimi termini – ha sottolineato il presidente dell’Anief Marcello Pacifico -. Negli ultimi anni sono stati tagliati oltre 50mila posti. Inoltre, con il moltiplicarsi delle incombenze lavorative dovute alla gestione dei progetti derivanti dal Pnrr, le cose sono ulteriormente peggiorate: per questo chiediamo il ripristino dal 1° settembre degli oltre 6mila collaboratori scolastici aggiuntivi e licenziati a fine anno scolastico, più altre migliaia di assistenti amministrativi e tecnici: senza di loro le scuole sarebbero in ginocchio”.

Nuovo contratto per i dirigenti

Infine una buona notizia: il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per l’Area della dirigenza scolastica relativo al triennio 2019/21 è stato sottoscritto, presso l’Aran, in via definitiva. Dando piena attuazione all’Atto di indirizzo predisposto sulla base delle indicazioni formulate dal Ministro Giuseppe Valditara, il nuovo CCNL prevede aumenti stipendiali di 260 euro mensili con le risorse ordinarie, di cui 195 euro per la componente fissa della retribuzione (stipendio tabellare e posizione fissa), e introduce significativi incrementi del fondo nazionale unico per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.

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