mercoledì, 9 Ottobre, 2024
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Politica in lutto: è morto Publio Fiori, protagonista della storia della DC

Lutto nel mondo della politica. È morto a Roma all’età di 86 anni Publio Fiori, figura di spicco della Democrazia Cristiana. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di rilievo negli esecutivi italiani. Nel 1992, sotto il primo governo Amato, fu nominato Sottosegretario alle Poste, mentre nel 1993, durante l’esecutivo guidato da Carlo Azeglio Ciampi, divenne Sottosegretario alla sanità. Sempre nel 1993, quando l’assemblea organizzativa della DC (guidata all’epoca dal Segretario Mino Martinazzoli) sceglie di aprirsi verso i contributi della sinistra e del Pds, decide di abbandonare il partito. Fiori, infatti, è situato sulle posizioni della Destra-DC e sostiene che la tradizione democristiana non possa fondersi con quella post-comunista. La diatriba si apre principalmente negli ambienti romani dove, alle elezioni amministrative d’autunno, Fiori sceglie di supportare la Destra e la candidatura a sindaco di Gianfranco Fini, alla guida di un Movimento Sociale Italiano che aveva già iniziato quel rinnovamento liberaldemocratico che alcuni mesi più tardi lo porterà a confluire in Alleanza Nazionale.

La svolta di Fiuggi

Così, nel 1995, con la svolta di Fiuggi, Fiori è tra i fondatori di AN, dopo essere stato Ministro dei Trasporti e della navigazione nel primo governo Berlusconi. La storia politica di Fiori in Alleanza Nazionale, però, finisce esattamente dieci anni dopo, quando entra in rotta di collisione con alcune scelte ‘laiche’ del leader Fini. Così sostiene il ritorno a posizioni neo-democristiane e neo-centriste, aderendo nel novembre dello stesso anno alla Democrazia Cristiana per le Autonomie, partito fondato da Gianfranco Rotondi, di cui viene nominato Presidente. A luglio 2006 divorzierà dalla Democrazia Cristiana per le Autonomie dopo essere stato deferito al collegio dei probiviri con l’accusa di aver convocato illecitamente un congresso nazionale del partito.

Nonostante le vicissitudini, Fiori non dimenticò mai il suo primo e unico vero amore politico, la Democrazia Cristiana. Nel 2006 battezzò la ‘rifondazione Dc’ di cui divenne Segretario nazionale per acclamazione, con Clelio Darida Presidente del Consiglio nazionale. Il nuovo partito assunse una posizione critica nei confronti della Sinistra e del governo Prodi II, opponendosi alla finanziaria del 2007.

Ispirazione democristiana

Il tentativo di rilanciare la DC non ebbe successo e Fiori promosse la nascita di una federazione di partiti di ispirazione democristiana. Il progetto prese forma con la celebrazione delle prime due assemblee nazionali dei movimenti di ispirazione cattolica e la nascita della Federazione Democristiana, che includeva i Popolari Udeur di Clemente Mastella e la Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza.

Un grave episodio di cronaca

Il 2 novembre 1977 un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse, formato da Prospero Gallinari, Barbara Balzerani, Bruno Seghetti e Rita Algranati gli tese un agguato; Fiori, che era armato, tentò di reagire ma venne gravemente ferito alle gambe e al torace.

Da segnalare che Publio Fiori ha anche collaborato con il quotidiano ‘La Discussione’

Il Presidente della Dc Gianfranco Ricordato ha ricordato Fiori come un uomo “irrequieto, irriverente, intelligente e lungimirante come pochi. Fu con me in prima linea nel 2005 nella missione impossibile di rifondare la Democrazia Cristiana. Ci ha creduto fino alla fine, ci lascia la responsabilità di essere all’altezza del suo esempio”. La figura di Fiori è stata ricordata oggi alla Camera, di cui è stato in passato Vicepresidente.

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