giovedì, 25 Aprile, 2024
Società

La Pasqua da reclusi degli italiani, mai così nella storia

Sigillati a casa con i supermercati chiusi in ogni parte del Paese. Sarà una Pasqua anomala quella dell’Italia schiacciata dalla morsa del covid.

Le regioni hanno decretato in maniera quasi uniforme la serrata per i due giorni di festa.

Un weekend “blindato” dalla maggior parte dei governatori per scoraggiare chi, con la scusa della spesa, pensavano di approfittarne per mettere il naso fuori dalla porta, complice anche le previsioni meteo primaverili.

Nel Lazio un’ordinanza regionale stabilisce la chiusura di alimentari, ipermercati e piccoli esercizi.

Resteranno esenti dall’obbligo di chiusura gli esercizi la cui apertura è autorizzata da precedenti ordinanze, ossia farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio. Anche in Emilia Romagna, ad esclusione di farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi (limitatamente alla rivendita di generi di monopolio) e distributori di carburante, saranno sospese tutte le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso.

In Friuli Venezia Giulia a integrazione e rafforzamento dell’ordinanza del 3 aprile, che aveva già disposto la chiusura alla domenica di tutte le attività commerciali, il governatore Massimiliano Fedriga ha firmato un provvedimento in cui stabilisce la serrata pure nel giorno del lunedì dell’Angelo. Aperti gli esercizi nelle aree di servizio situati lungo la rete autostradale e a servizio di porti e interporti.

Situazione analoga in Toscana: come altrove chiusi tutti gli esercizi commerciali della piccola media e grande distribuzione, ad eccezione delle rivendite di giornali, delle farmacie e delle parafarmacie.

Nell’ordinanza si precisa che è fatta salva, nel rispetto della vigente legislazione emergenziale, la sola consegna a domicilio, esclusivamente mediante la prenotazione online o telefonica, dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.

Se la Toscana approva le consegne a domicilio, questo non accade in Sicilia dove il presidente della Regione Nello Musumeci, oltre a vietare le gite fuori porta e imporre la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, ha vietato i “relativi servizi di consegna a domicilio, con eccezione della sola consegna di farmaci e prodotti editoriali”.

In Liguria a Pasqua e Pasquetta i supermercati dovranno chiudere obbligatoriamente alle 15, come avviene già per le domeniche e gli altri festivi. Lo prevede una intesa siglata da Regione e associazioni di categoria del commercio e della grande distribuzione. Contraria la Cgil, che ha indetto una giornata di sciopero per tutte le domeniche di marzo e per il 25 aprile chiedendo un’ordinanza che imponga la chiusura generalizzata dei punti vendita.

Non manca chi ha deciso di muoversi in autonomia. Coop Liguria ha stabilito di chiudere tutti i supermercati a Pasqua, mentre il lunedì successivo rimarranno in funzione i centri commerciali ma solo fino alle 13.

Aperture parziali sono state decise anche da diverse catene della media distribuzione.

In Basilicata è stata disposta la chiusura obbligatoria al pubblico delle attività commerciali al dettaglio. Nel provvedimento è specificato che sono invece “consentite le vendite a mezzo ordinazione tramite e-commerce e telefono, con consegna a domicilio del cliente”.

Consegne a domicilio consentite anche in Piemonte a tutti i settori merceologici, eseguite nel rispetto delle regole di sicurezza. Il governatore Alberto Cirio ha fatto sapere di avere “scritto alle Prefetture del territorio chiedendo di intensificare i controlli sugli spostamenti”.

Predisposta la chiusura degli esercizi commerciali il 12 e 13 aprile, a eccezione della domenica mattina di Pasqua “per evitare – ha chiarito Cirio – che tra venerdì e sabato si creasse una concentrazione di uscite per gli acquisti”.

Nella blindata Sardegna, dove il governatore Christian Solinas ha predisposto lo stop agli arrivi di passeggeri su navi e aerei, a eccezione dei pochi autorizzati, e agli spostamenti tra i comuni, arriva anche la serrata per tutti negozi. Serrande abbassate sia a Pasqua che a Pasquetta. Idem in Calabria e in Puglia. In quest’ultima regione saranno permesse le “vendite a mezzo ordinazione con strumenti digitali o telefonici, con consegna al domicilio del cliente”.

Chiusure anche in Campania, in Veneto, in Umbria e nel resto delle regioni. (Italpress)

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