Almeno 37 morti, tra cui diversi bambini, e più di 100 feriti. È il drammatico bilancio (purtroppo al momento ancora provvisorio) di un raid missilistico russo che ieri ha colpito Kiev, Dnipro, Kryvyi Rig (paese natale di Zelensky), Slovyansk, Kramatorsk e Pokrovsk. Particolarmente bombardata la capitale ucraina, attaccata in almeno cinque importanti siti civili, tra cui l’ospedale pediatrico Okhmatdytgravemente danneggiato e messo fuori uso. Insomma, unaviolenza davvero sconsiderata quella mostrata da Mosca (di certo si tratta dell’evento più sanguinoso del 2024) che ha preso di mira il nosocomio che ospita e cura anche bambini malati di tumore, costretti a fuggire e a cercare riparo in altrestrutture visti gli ingenti danni che si sono registrati. La scena che si è presentata davanti ai soccorritori è stata a dir poco apocalittica, dove medici e gente comune hanno cercato di aiutare rimuovendo le macerie (almeno 5 le persone morte).
Risposte e accuse
Ma il Ministero della Difesa russo ha rigettato l’accusa di aver bombardato siti civili come l’ospedale appunto (e anche una clinica ostetrica), affermando in una nota che “numerose foto e video pubblicati da Kiev confermano senza dubbio il fatto della distruzione causata dallo schianto di un missile di difesa aerea ucraino lanciato da un sistema antiaereo all’interno dei confini della città”. Mosca ha anche sottolineato che queste accuse da parte di Kiev sono una prassi consolidata che si ripete puntualmente in vista di importanti incontri internazionali, in particolare quelli con i sostenitori della Nato, in calendario proprio da oggi a Washington. Una ricostruzione, quella russa, assolutamente falsa per il Capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak: “Ci sono video in cui si vede un colpo diretto di un missile da crocierasull’ospedale, non si è trattato neanche di un errore perché intorno alla struttura non ci sono strutture militari”.
“Atto di terrorismo”
A sua volta il Presidente Zelensky, che ha parlato di vero e proprio “atto di terrorismo”, ha annunciato la richiesta di una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sùbito dopo essere stato a Varsavia dove ha firmato con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk un accordo sulla cooperazione in materia di sicurezza tra i due Paesi: “Questo documento senza precedenti include una disposizione per l’abbattimento di missili e droni russi lanciati nello spazio aereo ucraino in direzione della Polonia. Ci impegniamo a metterlo in pratica. Collaboreremo anche sugli aerei da combattimento, sia quelli già trasferiti dalla Polonia, sia la possibilità di trasferirne altri in futuro”, le parole di Zelenskyche ha così proseguito: “La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve rispondere pienamente di tutti i suoi crimini: contro le persone, contro i bambini, contro l’umanità in generale”.
Le reazioni
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione a questa escalation di violenza Le Nazioni Unite hanno espresso la loro condanna, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale umanitario. Durissimo il commento dell’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell: “La Russia continua a colpire spietatamente i civili ucraini. Tutti i responsabili dei crimini di guerra russi saranno chiamati a risponderne”. In Italia, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con toni duri, descrivendo gli attacchi come “crimini di guerra” e chiedendo un’azione decisa della comunità internazionale. “Un atto contro l’umanità che spero tutti vorranno condannare a partire da chi crede nella fantomatica ‘volontà di pace’ di Mosca. Le azioni contano più delle parole” il commento del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
