domenica, 23 Giugno, 2024
Economia

Notai. Impennata dei costi pensionistici, ma la Cassa regge

Aumento del numero delle pensioni erogate (raddoppiate) e delle richieste di prepensionamento legate al calo dei repertori; impennata dei costi pensionistici, che in 30 anni da 82 milioni sono passati a oltre 226 milioni di euro: sono questi alcuni dei dati esposti dal presidente Vincenzo Pappa Monteforte al LIX Congresso Nazionale del notariato che si è tenuto nei giorni scorsi. Numeri che per il presidente dei notai italiani non mettono, comunque, in discussione la sostenibilità della Cassa. “Se, infatti, il decreto legislativo n. 509/94 richiede una riserva legale non inferiore a cinque annualità dell’importo delle pensioni in essere, l’Ente ne può garantire, ad oggi, 8.”

Disinteresse dei giovani

Una realtà che apre, comunque, a riflessioni su temi di grande attualità. L’inverno demografico, in primis, l’entrata tardiva nel mondo del lavoro, la competitività e il “giusto” compenso, l’avvento dell’intelligenza artificiale e l’impatto anche sul sistema notarile, il disinteresse dei giovani per la libera professione e, infine, la volatilità dei mercati. “C’è un altro aspetto che abbiamo analizzato e che stiamo affrontando, ossia il pay gap, che non è più solo una questione di genere, ma di distribuzione dell’attività”, sottolinea Pappa Monteforte. “Non è possibile che i primi 10 notai per repertorio, facciano il lavoro degli ultimi 300 della stessa area (nord, sud e isole, centro Italia). C’è qualcosa che non funziona”.

Le criticità evidenti

Per questo, la Cassa procede con politiche di sostegno sempre più incisive, come l’assegno di integrazione destinato a quei notai che hanno prodotto un repertorio inferiore al massimale fissato dal C.d.a. Perché – come va ripetendo il presidente dei notai – “i giovani sono il fiore all’occhiello del notariato”. “Noi abbiamo dei valori fondanti – solidarietà, mutualità, patto generazionale, aiuto ai soggetti deboli – che ci consentono di presentarci all’esterno e che sono condivisi dalla politica. Attenzione a non rovinarli! Il modello notarile è un modello da esportare. Ma dobbiamo affrontare criticità che sono evidenti. L’andamento del numero delle pensioni a domanda è pericoloso. Una Cassa deve evitare il prepensionamento. La pensione è al compimento dei 75 anni di età e noi dobbiamo riuscire a mantenere in esercizio i colleghi”.

Sistema pensionistico sostenibile

La previdenza pubblica deve affrontare le stesse sfide, invecchiamento della popolazione e aumento della speranza di vita dice Gianfranco Santoro, direttore centrale studi e ricerche Inps, “ecco il motivo della “sofferenza” del sistema, da sommare alla modesta crescita economica del Paese.” Fattori di crisi che portano a pensare all’allungamento della vita lavorativa, in attesa della generazione dei baby boomers che farà aumentare ulteriormente la spesa pensionistica. “Ad oggi, il sistema pensionistico è sostenibile”, ha detto Santoro. “Però bisogna fare attenzione a due cose: primo, al problema dell’inflazione visto che ad essa è collegato l’adeguamento delle pensioni, anche se nel 2024 sembra un problema rientrato. L’altro, riguarda i tassi di crescita bassi. Siamo arrivati ad un livello oltre il quale non si può andare”. “La Cassa del notariato è il migliore esempio in ambito previdenziale, anche rispetto all’Inps, con un sistema basato sui repertori, che permette di non subire la crisi demografica”, ha fatto eco l’attuario Antonietta Mundo. “Paradossalmente, meno notai ci sono, maggiori sono gli introiti. Esiste, invece, un problema sul fronte del genere. Le donne stanno aumentando, tra un pò sarà una previdenza tutta al femminile, ma queste ultime escono prima dal mondo del lavoro. L’obiettivo, quindi, non può che essere quello di evitare l’abbandono della professione e, come già sottolineato, i prepensionamenti”.

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