sabato, 27 Luglio, 2024
Politica

Meloni: “No al rimpasto. Punto al record di durata con questo governo”

Il Premier ospite al ‘Giorno della Verità’: “Il Premierato è una riforma necessaria”

Dalla definizione di TeleMeloni, che rigetta profondamente,alle proteste nelle università, passando dal tema del Premierato al futuro del governo. Sono stati alcuni dei tanti argomenti che ieri il Presidente del Consiglio ha trattato nel corso della sua presenza al ‘Giorno della Verità’ a Milano organizzato dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. Un incontro durante il quale il Premier ha fatto il punto sullo stato dell’arte. Soprattutto sull’esecutivo che non vedrà alcun rimpasto: “Non l’ho mai pensato, ogni tanto leggo queste ricostruzioni forzate. Anzi tra gli obiettivi che mi sono data c’è quello di arrivare a cinque anni con il governo che ho nominato, cosa che non è mai accaduta nella storia d’Italia”. E tra i progetti più ambiziosi di Meloni, c’è sicuramente quello legato al Premierato “e a una riforma necessaria. Spero che si creino convergenze, altrimenti dovrò chiedere ai cittadini il loro parere. Non è un referendum su di me, sul presente”, ha aggiunto ricordando che la riforma entrerebbe in vigore nel 2028, nella prossima legislatura, “e non riguarda neanche il Presidente Sergio Mattarella. Il merito dice che il capo del governo viene scelto dai cittadini e ragionevolmente finisce qualora cada”. Il Primo Ministro ha quindi aggiunto che si sta cercando di personalizzare lo scontro sul referendum “sperando in un revival della situazione di Renzi. Ma le mie dimissioni sono un tema ogni giorno, avevano già una lista per il governo tecnico quando lo spread era salito di tre punti”.

Meloni ha rivendicato il fatto di operare in base a quello che considera giusto per gli italiani che “quando riterranno che sto sbagliando mi manderanno a casa, come è giusto che accada in democrazia. A me non piace sopravvivere”.

Obiettivo Europee

Argomento molto delicato, quello delle oramai prossime Europee che, comunque vadano a finire, non creeranno per Meloni alcun scompiglio all’interno del governo. “La campagna elettorale è divisiva perché ciascun partito ha diverse sfumature, ma non credo che al termine delle elezioni possano esserci fibrillazioni, leggo ricostruzioni e ci scherziamo su. La realtà è molto diversa: la compattezza della maggioranza si legge dalla velocità con la quale lavora”. Meloni ha poi aggiunto che alle Europee il suo obiettivo è confermare il consenso che aveva quando è diventata Primo Ministro: “Sarebbe un passo importante perché non penso che moltissimi partiti di governo siano arrivati a un anno e mezzo di distanza con lo stesso consenso”.

Giustizia da riformare

Non poteva mancare un passaggio sul tema della giustizia, dopo il recente scontro tra l’Anm e il Ministro Nordio. Anche in questo caso, per Meloni, la riforma serve al Paese “perché tutti siamo d’accordo che la giustizia non funziona in Italia: bisogna avere il coraggio di intervenire come su tutte questioni che rallentano investimenti e sviluppo”. E su questo punto ha annunciato che nei prossimi giorni in Cdm arriverà anche la riforma della giustizia: “Bisogna avere il coraggio di intervenire”.

Commissione Covid

Quanto alla commissione d’inchiesta sul Covid, ha parlato di una cosa buona e utile che potrà chiarire cosa non ha funzionato: “È arrivata anche grazie a chi non si è spaventato come i giornalisti, e spero possa fare il suo lavoro per arrivare al fondo di quanto è accaduto. Io sono stato messa alla berlina per aver chiesto evidenze scientifiche alla base di alcune cose che venivano proposte. Fui additata come no-vax perché chiedevo quali fossero le evidenze che giustificavano la vaccinazione ai bambini molto piccoli. Il tema che non ha funzionato durante il periodo del Covid è che la scienza non è religione. Quando la scienza ti propone qualcosa, perché tutti crediamo nella scienza, la prima cosa che fai è chiedere le evidenze scientifiche, il perché. C’erano dei casi in cui le evidenze erano molto deboli”.

TeleMeloni o TelePd

Altro tema molto sentito da Meloni, quello legato alla sua presenza sui telegiornali che per l’opposizione sarebbe assolutamente eccessiva. “Non accetto questa accusa”, le parole del Premier che si è presentata all’appuntamento con i dati dell’Osservatorio di Pavia sul Tg1 alla mano: “Su TeleMeloni la Meloni è ultima. Nei primi 14 mesi di governo sono stata presente 15 minuti. Nei primi 14 mesi, Draghi è stato presente 19 minuti; Conte II 42 minuti; Conte I 25 minuti, Gentiloni 28, Renzi ben 37 minuti. La domanda è: dove erano le anime belle del pluralismo?”. Per il Primo Ministro, c’è un certo nervosismo perché non c’è più TelePd, “ma noi avevamo promesso che ci sarebbe stato un servizio pubblico”. Ha quindi ricordato di quando era all’opposizione, quando la percentuale di Fratelli d’Italia “veniva artatamente alzata con l’edizione di mezzanotte e delle 6 del mattino, siamo stati l’unica opposizione che fu esclusa dal Cda”.

Libertà di manifestare

Meloni ha poi detto la sua in merito ai recenti scontri tra studenti e forze dell’ordine, chiarendo che il governo non usa il manganello “anche perché non è il governo a dare le indicazioni alle forze dell’ordine quando devono operare. Noi siamo per la libertà di manifestare che va assolutamente difesa, ma nello stesso tempo c’è bisogno che anche chi scende in piazza rispetti le regole”. Poi ha denunciato il fatto che alcuni manifestanti “sono dei professionisti della materia che provocano le forze dell’ordine nella speranza che qualcosa vada storto e si possa dire che il governo ha metodi autoritari”. Forze dell’ordine che comunque, per Meloni, meritano “rispetto e solidarietà che a volte non noto”.

Rimanendo nel tema della violenza, il Presidente del Consiglio ha poi posto l’attenzione sul recente episodio di censura subìto dalla Ministra Roccella, impossibilitata a parlare sul palco nel corso di un convegno: “Non troverete mai nessuno di questo partito che impedirà a un politico di parlare, oppure a impedire a un giornalista di entrare all’università. Queste cose le fa solo la Sinistra. E poi siamo noi i censori. Quelli che impediscono di parlare non sono mai del Centrodestra. Rimettiamo le cose a posto”.

Piano per l’Africa

Un passaggio il Premier lo ha dedicato anche al Piano Mattei per l’Africa che ha visto la nascita di accordi tra l’Italia e i Paesi del Nordafrica sul tema dei migranti: “Sono patti necessari e rivendico con orgoglio di aver cambiato l’approccio europeo verso questa tematica. Per superare l’immigrazione illegale l’unico modo è cooperare con i Paesi coinvolti”, le sue parole, aggiungendo che a oggi gli immigrati irregolari sono diminuiti del 60%.

Belpietro ha incalzato Meloni poi in merito al confronto televisivo che avrà con la Segretaria del Pd Elly Schlein che ha visto la critica di alcuni partiti esclusi dal faccia a faccia: “Non ricordo, quando ero all’opposizione, che chi era al governo si confrontasse con me in campagna elettorale”.

Infine, Meloni ha rivendicato il suo essere “una persona che viene dal popolo. Sono fiera che le persone mi chiamino Giorgia e mi diano del tu. Chi mi denigra mi presenta come la regina di coattonia, pesciarola, borgatara, epiteti che per me non sono un insulto”.

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