martedì, 30 Aprile, 2024
Economia

Sangalli: “Puntare su crescita economica, riforme e Pnrr”

Calo demografico e lavoro preoccupano Confcommercio

“L’economia italiana cresce lentamente. Nessun allarme, ma fondate preoccupazioni”. È vero che da una parte nei primi mesi del 2024 “emergono importanti segnali favorevoli, ma al contempo “i consumi, che valgono il 60% del Pil, continuano a essere deboli” e “c’è la debolezza della produzione industriale, soprattutto per la flessione dei beni di consumo”. È il quadro tracciato dal Presidente confederale, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento in occasione della conferenza stampa di apertura del ventitreesimo Forum di Confcommercio ‘I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000’. Ma le preoccupazioni più forti si concentrano sul medio termine. Per Sangalli l’Italia si trova ad affrontare significativi gap rispetto ad altri Paesi europei, sia in termini di calo demografico che di tassi di partecipazione al lavoro, in particolare quello femminile, e di produttività. In pratica, tutti fattori negativi che possono influenzare la capacità del Paese di competere sul mercato internazionale e di mantenere una crescita economica sostenibile nel lungo periodo.

Dubbi sulle previsioni di crescita

Inoltre, il numero uno di Confcommercio ha espresso dubbi sulla capacità dell’Italia di raggiungere le previsioni di crescita del 2025: “Le indicazioni congiunturali non aiutano a tracciare un percorso di ripresa”, ha detto Sangalli sottolineando che “appare ottimistica la valutazione contenuta nel Def per il prossimo annodi una crescita dell’1,2% senza la conferma dei tagli al cuneo fiscale già in vigore per il 2024”. Per raggiungere quell’obiettivo, infatti, “è decisiva la conferma della riduzione delle aliquote e del taglio al cuneo contributivo” e per aiutare la crescita per l’anno in corso “una bella mano potrebbe giungere dalla Banca Centrale Europea nella riunione del prossimo 6 giugno: chiediamo un segnale di coraggio, con una riduzione dei tassi di mezzo punto percentuale, largamente coerente con le valutazioni che la stessa Banca Centrale fa tra l’altro in termini di riduzione dell’inflazione”.

Puntare su transizione Verde e Digitale

Per affrontare queste sfide, Sangalli ha sottolineato la necessità di puntare sulla crescita economica come obiettivo primario anche perché “non c’è un piano B”. Ha chiesto un impegno rinnovato sulle riforme strutturali e sugli investimenti, in particolare quelli legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza che rappresenta un’opportunità unica per modernizzare l’Italia e renderla più competitiva sul mercato globale. E “occorre andare avanti anche sulla riforma fiscale e giungere alla sua completa realizzazione: riduzione del carico e semplificazione dell’adempimento ne sono cardini irrinunciabili. Bene, dunque, la riduzione delle aliquote Irpef in termini di minore carico tributario e maggiore reddito disponibile, misura che va però certamente resa strutturale”. Il Presidente ha auspicato poi “la conferma della riduzione del cuneo contributivo anche per il 2025, come peraltro annunciato dal governo” e condivide l’idea di “estendere la riduzione del carico fiscale al ceto medio. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di sostenere i consumi e, quindi, di incidere positivamente su occupazione e crescita”.

Infine Sangalli ha sottolineato l’importanza dell’Ue come partner strategico per l’Italia, auspicando la creazione di un ambiente favorevole per le imprese nel mercato unico europeo e ha evidenziato le sfide della transizione verde e digitale come priorità per il progetto economico europeo.

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