martedì, 7 Maggio, 2024
Esteri

Biden a Netanyahu: “Cessate il fuoco subito. Basta vittime civili o cambierà la politica Usa”

Israele si prepara ad un imminente attacco dall’Iran

Il Presidente Biden ha fatto l’ennesima telefonata al premier Netanyahu per esprimergli la forte “frustrazione” per l’”inaccettabile” attacco agli operatori di World Central Kitchen (Wck) e per esprimere “preoccupazione per i metodi.” “La politica Usa – ha detto Biden – dipenderà da azioni di Israele sulla crisi umanitaria” e “ha esortato” il primo ministro israeliano “a dare potere ai suoi negoziatori per concludere senza indugio un accordo per riportare a casa gli ostaggi.” “Serve un cessate il fuoco.” Gli Stati Uniti, comunque, sostengono Israele dinanzi alle minacce iraniane e Biden ha accordato il trasferimento di aiuti militari contenenti oltre 2.000 munizioni. Il trasferimento comprende 1.000 bombe da oltre 200 chili e oltre 1.000 bombe di diametro inferiore. Netanyahu, riferendo della telefonata al Gabinetto di guerra ha detto: “sapremo come difenderci e agiremo secondo un semplice principio: a chi ci fa del male o progetta di farlo, noi faremo del male.”

Situazione critica

Israele così si ritrova in un momento critico e criticato dall’esterno e dall’interno. Dall’Iran continuano le minacce di ritorsioni per l’attentato di Damasco. Eventualità che non viene sottovalutata, tanto che Tel Aviv ha messo le difese nazionali in “stato di allerta.” Dall’interno le critiche a Netanyahu arrivano dalle piazze, ma anche da esponenti del governo; il ministro Gantz ha chiesto le elezioni a settembre. L’esercito israeliano, dopo un valutazione della situazione, ha deciso di aumentare “la forza lavoro e di arruolare soldati di riserva nel settore della difesa aerea” e sono state sospese le licenze per i soldati, mentre la comunità internazionale preme perché si riprendano i negoziati, che, secondo Hamas, sono “a un punto morto”. Israele però ha rilasciato un centinaio di prigionieri palestinesi arrestati durante questi mesi. Secondo una fonte medica citata dall’emittente Al Jazeera (che il governo israeliano vuole spegnere) molti dei rilasciati sono stati portati nelle strutture mediche di Rafah, dove sono stati curati per fratture o altre ferite, soprattutto agli arti.

Il Papa contro la “retorica bellicista”

E nuovamente il Papa è tornato sul tema della guerra parlando ai partecipanti al Primo Colloquio tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e il Congresso dei Leader delle Religioni Tradizionali e Mondiali. “Tanti, troppe voci, oggi, parlano di guerra”, ha detto il Pontefice: “la retorica bellicista è purtroppo tornata di moda. È brutto questo. Ma mentre si spargono parole d’odio, le persone muoiono nella brutalità dei conflitti. Abbiamo bisogno invece di parlare di pace, di sognare la pace, di dare creatività e concretezza alle attese di pace, che sono le vere aspettative dei popoli e della gente. Si faccia ogni sforzo in tal senso, dialogando con tutti.”

Preoccupazione per ritorsione Iran

Lo “schiaffo” promesso dall’Iran e dalla Guida Suprema, Ali Khamenei, dopo il bombardamento di Israele sul consolato della Repubblica Islamica a Damasco preoccupa Israele che è in stato di allerta. Antenne gps e telefoniche e infrastrutture strategiche sono presidiate, ma le persone stanno facendo scorte dai supermercati. Le ipotesi degli esperti sono molteplici, tra gli obiettivi sensibili gli aeroporti e i palazzi del Governo. Potrebbe esserci “un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall’Iran diretti verso infrastrutture israeliane”, oppure “intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite” o ancora “attentati alle ambasciate israeliane all’estero”. Lo Shin Bet ha detto di aver sventato piani di una cellula composta da palestinesi e arabi israeliani per attacchi in Israele e in West Bank che avevano come obiettivo, tra gli altri, anche il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir.

Indagini per morti Wck

Continuano invece le pressioni su Israele per l’attacco, probabilmente da parte di poco esperti giovani soldati israeliani, che ha coinvolto tre mezzi della ong World Central Kitchen (Wck) e dove sono morte sette persone. L’organizzazione, seguendo gli appelli di diversi governi mondiali, chiede un’indagine indipendente e terza: “Abbiamo chiesto ai governi di Australia, Canada, Stati Uniti d’America, Polonia e Regno Unito di unirsi a noi nel chiedere un’indagine indipendente e terza su questi attacchi, sia che siano stati effettuati intenzionalmente o violando il diritto internazionale”.

Gantz chiede elezioni

Il leader centrista e membro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha chiesto di “raggiungere una data concordata” per le elezioni anticipate da tenersi “durante il mese di settembre”. Gantz al momento è in testa in tutti i sondaggi (50% contro 31% per Netanyahu) e ritiene che tenere la consultazione elettorale a settembre permetterà allo Stato ebraico di avere il tempo necessario per “continuare lo sforzo di sicurezza” e allo stesso tempo darà ai cittadini la consapevolezza che presto potranno tornare a recarsi alle urne per esprimere il loro parere. “Questo eviterà una spaccatura nella nazione”, ha aggiunto.

Houthi sotto controllo

Infine le forze statunitensi hanno distrutto un missile balistico e due droni lanciati dagli Houthi dello Yemen contro una nave da guerra nel mar rosso. Lo riferisce il comando centrale degli Stati Uniti (Centcom). L’attacco, dice il centro operativo americano, è partito dallo Yemen e obiettivo era l’Uss Gravely, un cacciatorpediniere lanciamissili. Non ci sono stati feriti o danni alla nave. Le forze statunitensi inoltre “hanno distrutto un sistema missilistico mobile terra-aria nel territorio controllato dagli Houthi.”

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Mariupol continua a resistere anche se situazione ad alto rischio

Marco Santarelli

Guerre, dittature e Occidente cosa ci insegna il 2022

Renato Caputo

Migliaia a Tel Aviv contestano Netanyahu. Israele attacca di nuovo la Siria

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.