lunedì, 6 Maggio, 2024
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Da scavi in piazza Costa a Fano riaffiorano due scheletri stretti l’uno all’altro

A Fano in provincia di Pesaro Urbino, nel corso dei lavori di ristrutturazione di Piazza Andrea Costa, sono venuti alla luce due scheletri stretti l’uno all’altro. Secondo le prime analisi stratigrafiche, con molta probabilità, si tratterebbe di una madre con il figlio deposti probabilmente in un cimitero risalente all’età alto-medievale. In questa zona, vicino a Via Arco d’Augusto, scavi del passato avevano già individuato resti romani forse appartenenti a una domus o un impianto termale, restituendo anche le rovine di alcuni edifici di epoca medievale.

Plausibile siano bimbo e madre

“Di certo siamo in presenza di un adulto con un bimbo – ha spiegato all’Ansa Ilaria Venanzoni, archeologa della Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino – e dalle prime informazioni fornite dall’antropologa della ditta incaricata degli scavi – ha aggiunto l’esperta – il soggetto adulto sembra effettivamente essere una donna, anche se per avere la certezza che sia la madre occorrerebbe procedere alle analisi del dna di entrambi i resti”. Secondo Venanzoni “è plausibile che a stringere il bambino sia un familiare”.

Collocabile tra il VI e il X secolo d.C.

“La sepoltura – ha spiegato inoltre l’archeologa – è priva di corredo, per cui è difficile datare con precisione la scoperta, ma su base stratigrafica possiamo dire che è certamente alto medievale, collocabile quindi tra il VI e il X secolo dopo Cristo. Recentemente vicino a questa tomba ne sono riaffiorate altre due, con altrettanti neonati o feti, sepolti individualmente, anche questi senza corredo”.

Già individuati resti romani

Nel dettaglio, i due scheletri sono riemersi a seguito dei lavori di rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi della piazza, “siamo in un’area vicina a via Arco d’Augusto, che ricalca il percorso del decumano massimo della città – ha sottolineato l’archeologa, precisando che – in questa zona, scavi del passato avevano individuato resti romani forse appartenenti a una domus o un impianto termale, è da capire se siamo in presenza di un unico edificio. Sempre in epoca medievale, nella stessa zona era stata costruita una chiesa dedicata a San Daniele e poi anche un convento annesso alla chiesa”.

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