martedì, 15 Ottobre, 2024
Attualità

Giù le mani dai “Santuari” dopo l’uccisione degli animali del Progetto Cuori Liberi. Oggi a Roma la manifestazione

Il 20 settembre 2023 a Sairano, in provincia di Pavia, al santuario Progetto Cuori Liberi, nove maiali, ospiti del rifugio, sono stati uccisi perché erano entrati a contatto con il virus della peste suina africana, detta PSA, dopo lo sgombero forzato dei volontari e degli attivisti, che stavano presidiando pacificamente il santuario per impedire l’uccisione dei loro ospiti, 9 maiali già sottratti a condizione di maltrattamento e che avevano trovato riparo e cura presso il rifugio.

Da queste vicende, che hanno generato lo sdegno internazionale, che costituiscono non solo una delle pagine più nere per i diritti degli animali, ma anche una delle pagine più nere per quel che riguarda il valore dei legami affettivi, si è sollevato un grido unanime di protesta e richiesta di protocolli a tutela di questi luoghi di cura e relazione. Dal punto di vista sanitario, i casi di peste suina in un santuario, potevano forse essere viste come occasione di studio e approfondimento di una malattia, funzionale a trovare soluzioni non cruente, come i valori stessi della medicina ispirano a fare. Occorre, infatti, ricordare che la psa non è una zoonosi e non può quindi costituire minaccia alcuna per l’uomo e che gli animali ospiti dei santuari, non essendo destinati alla filiera alimentare, non potevano contagiare alcun altro suide. Infine è importante raggiungere una coerenza normativa, poiché il decreto ministeriale del 7 marzo 2023, riconosce i “santuari”, strutture rifugio per animali salvati o sottratti da allevamenti intensivi, come realtà a sé e non più come una sottocategoria degli allevamenti, per questo non ha appigli una procedura analoga agli allevamenti nella gestione delle eventuali malattie. Proprio per queste ragioni, insieme alla volontà di tutelare il legame d’affezione tra animali e persone, dopo le oltre 10.000 persone che il 7 ottobre, a Milano, hanno manifestato in difesa dei santuari, in 7000 oggi a Roma si sono uniti al corteo di protesta “Giù le mani dai santuari” per chiedere protocolli specifici per gli animali dei rifugi.

Manifestanti da tutte le regioni italiane hanno sfilato davanti al Colosseo fino a piazza di Porta san Giovanni per chiedere al ministro della Salute la garanzia che quello che è avvenuto non accada mai più
“Continueremo a lottare: arriveremo fino al Presidente della Repubblica e perfino a Bruxelles, se necessario, finché le nostre richieste non saranno ascoltate”.

Si è ottenuta in questi giorni una parziale apertura del Ministero che Lunedì presenterà a Bruxelles le richieste degli animalisti.

Lunedì la protesta continua con un presidio davanti al Ministero e flash mob per non dimenticare le violenze compiute da polizia ed Asl a Sairano.

In piazza anche lo street artist Moby Dick ha che dedica un’opera alla strage dei maiali di Sairano.

Il corteo di protesta da piazza di Porta san Paolo ha attraversato la città, sfilato davanti al Colosseo per concludersi a piazza di Porta san Giovanni.

“Urgono protocolli specifici per i santuari”, ha dichiarato Sara d’Angelo, portavoce della Rete dei Santuari che ha promosso la manifestazione. “oltre al riconoscimento formale esigiamo fatti e leggi che tutelino noi e gli animali ospiti”.

“C’è stata una parziale apertura da parte del ministero che lunedì presenterà a Bruxelles le nostre richieste – ha aggiunto Sara d’Angelo – ma noi abbiamo bisogno di garanzie subito: chiediamo un’ordinanza del Commissario straordinario per la peste suina o una nota del Ministro che impediscano che quanto avvenuto a Sairano possa accadere di nuovo. Continueremo a lottare: arriveremo fino al Presidente della Repubblica e perfino a Bruxelles, se necessario, finché le nostre richieste non saranno ascoltate”.

Lunedì mattina la protesta proseguirà con un presidio sotto il Ministero, in piazza Castellani.

Alle ore 13 è prevista una conferenza stampa alla Camera.

L’organizzazione internazionale Last Chance for Animals ha documentato diverse irregolarità durante i processi di abbattimento, avvenuti in alcuni allevamenti di maiali colpiti da Peste Suina Africana, in provincia di Pavia.

L’inchiesta, trasmessa all’interno del reportage “I monatti” di Giulia Innocenzi, è andata in onda durante la trasmissione Report , domenica 5 novembre.

Gravi episodi di maltrattamento sui maiali, alcuni dei quali, tra l’altro già visibilmente malati e sofferenti, sono emersi dall’indagine. Episodi che hanno spinto Last Chance for Animals, coadiuvata in quest’azione dalla Rete dei Santuari di Animali Liberi a sporgere denuncia, perché vengano individuati i responsabili di tali azioni.

La soppressione avvenuta tramite elettrocuzione, in particolare in uno dei siti investigati (Pieve del Cairo, provincia di Pavia), è stata eseguita in maniera errata, da operatori chiaramente impreparati. La posizione degli elettrodi, fondamentale per risparmiare inutile sofferenza agli animali, non avviene in maniera corretta. Inoltre, durante la movimentazione che precede questa fase, i filmati mostrano il personale prendere a calci, a bastonate o colpire i maiali con i pannelli o con un oggetto appuntito. Alcuni suinetti vengono sollevati per le orecchie o trascinati per le zampe, altri vengono gettati a terra. Le operazioni di abbattimento messe in atto hanno generato negli animali un evidente stato di angoscia, ansia, paura e dolore. Una gestione dell’emergenza inadeguata e inaccettabile, che ha portato l’associazione Last Chance for Animals, assieme alla Rete dei Santuari di Animali Liberi, a depositare una denuncia alla Procura di Pavia perché vengano individuati i responsabili degli atti di violenza documentati.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Colosseo, Foro Romano e Palatino: oltre 2.200.000 i visitatori durante l’estate 2023

Marco Santarelli

Ferragosto, boom di visite per il parco archeologico del Colosseo

Ettore Di Bartolomeo

“Shooting al Colosseo”, contro ogni forma di stereotipo, bullismo e discriminazione

Barbara Braghin

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.