giovedì, 2 Maggio, 2024
Società

Anziani non autosufficienti: la qualità della governance locale influenza la spesa

Un gruppo di economiste ed economisti dell’Università Ca’ Foscari Venezia verificando i dati sulle condizioni di salute e le necessità di assistenza per disabilità della popolazione anziana italiana ha rivelato che a livello regionale la spesa per le indennità di accompagnamento è disuguale a causa della qualità della governance locale che varia da regione a regione. Lo Stato ha istituito e paga le indennità per dare un supporto ai non autosufficienti che ne facciano domanda, ma sono commissioni provinciali nominate dalle regioni ad avere l’ultima parola sull’assegnazione. La discrezionalità di questi valutatori, dunque, contribuirebbe a spiegare perché in alcune regioni le indennità riconosciute a parità di bisogno siano molte più numerose che in altre.

Trentino la regione più severa

Le indennità riconosciute sono in alcuni casi più del doppio di quanto accadrebbe in Trentino Alto-Adige, la regione che, secondo i dati, seleziona i beneficiari nel modo più stringente. Con una applicazione uniforme della norma nazionale, lo Stato potrebbe risparmiare fino a tre miliardi, ovvero quasi un terzo della spesa attuale. Lo rivela uno studio condotto da Anna Marenzi, Dino Rizzi, Michele Zanette e Francesca Zantomio, docenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia, pubblicato sul Journal of the Economics of Ageing. A partire dagli indici riconosciuti a livello internazionale sulla qualità delle istituzioni, combinando dati amministrativi sui pagamenti delle prestazioni (Istat) e dati campionari (Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana) dal 2013 al 2018, lo studio evidenzia ampie disparità territoriali nella ricezione dell’indennità di accompagnamento da parte di over-65.

Meno comportamenti opportunistici

Nelle regioni con migliore qualità istituzionale (sul podio Trentino Alto-Adige, seguito da Valle D’Aosta e Friuli Venezia-Giulia) si riduce il rischio di comportamenti opportunistici, ovvero di applicazioni meno stringenti dei criteri di valutazione, rispetto alla normativa nazionale intesa per essere uniformemente applicata. Comportamenti motivati dal fatto che la copertura finanziaria del programma è in ogni caso in capo alle finanze nazionali. Così, in Sicilia, Calabria e Campania, agli ultimi posti per qualità istituzionale, applicando i criteri del Trentino Alto-Adige, si potrebbero risparmiare rispettivamente il 50, 55, 60 percento dei fondi oggi impiegati. L’indennità, circa 500 euro mensili, può aiutare l’individuo a pagare l’assistenza ricevuta a casa. L’alternativa sarebbe plausibilmente quella di trasferire l’individuo in una casa di cura residenziale, con il costo della residenza a carico della finanza pubblica regionale. Ecco spiegato un possibile incentivo delle commissioni locali a concedere il supporto in modo meno stringente.

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