venerdì, 10 Maggio, 2024
Società

Il Sottosegretario all’Editoria Barachini: “Regoleremo l’Intelligenza Artificiale”

Presentato al Senato Digital Meet 2023

Il sottosegretario Alberto Barachini, alla presentazione dell’undicesima edizione di di Digital Meet, in Senato, sul tema “dal commodore 64 all’intelligenza artificiale fino al Metaverso”, ha rivelato di aver cominciato a usare il pc proprio con il commodore “ma allora”, ha spiegato, “facevamo pressione sui nostri genitori perché, dicevamo, che serviva per studiare, ma in realtà giocavamo.” “Oggi”, ha continuato il sottosegretario, “quanto accade in Medio Oriente ci preoccupa, e ci preoccupa anche il racconto che se ne fa, perché non sono scevri da secondi fini; per esempio mostrare immagini per generare proselitismo. Se tutto questo viene affidato solo all’Intelligenza Artificiale, questa non è la strada giusta. Quello che è successo con le Big Tech e le grandi piattaforme non può ripetersi con l’IA. Siamo a un passaggio epocale”, ha aggiunto, “perché la responsabilità deve essere in capo anche a chi diffonde i contenuti. E su questo siamo perfettamente allineati con l’Europa.” Infine Barachini ha annunciato che “è stato appena varato un tavolo sulla IA” proprio per ragionare su regole che hanno l’uomo al centro e non le tecnologie. E ha citato la prima legge di Asimov, secondo la quale “un robot non può ferire un essere umano né consentire, attraverso l’inazione, che un essere umano venga danneggiato.” Alla presentazione hanno partecipato anche il senatore Antonio De Poli di Noi Moderati e il fondatore di Digital Meet, Gianni Potti con altri ospiti e interventi tra i quali Gianpaolo Araco, capo dell’ufficio Strategie IT del Senato e Cristiano Cannarsa ad di Sogei. Poi sono intervenuti esperti di AI (professor Alessandro Sperduti), Metaverso (direttore creativo di Uquido, Gianpaolo Greco), e Valter Fraccaro presidente della Fondazione Saihub. All’incontro ha partecipato anche l’onorevole Giorgio Silli, sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Competenza di cittadinanza

“Per il Governo e per la maggioranza di Centrodestra”, ha detto il senatore De Poli, “l’educazione digitale è una priorità: sono stati stanziati 3 milioni nel biennio 2023-2025. E’ un primo passo, importante, che va certamente nella giusta direzione. 
Serve un Piano strategico per lo sviluppo dell’alfabetizzazione informatica nella popolazione adulta”. Gianni Potti, fondatore di Digital Meet, ha tranquillizzato i catastrofisti: “La tecnologia”, ha detto, “passa sempre, mentre l’uomo resta. Citando il professor Sperduti ha sottolineato: spesso il problema è capire se l’intelligenza ha capito. Piuttosto”, ha osservato Potti, “è la velocità della comunicazione, guidata da grandi sistemi e gruppi produttivi, che stabilisce, ogni giorno, l’agenda collettiva e quindi impone a tutti di cosa dobbiamo occuparci. E per attirare l’attenzione bisogna andare sempre più veloci.” “Ciò che è importante – ha concluso il fondatore di Digital Meet – è che il digitale è totalmente pervasivo e in ambiti come la salute, la ricerca, l’educazione è fondamentale per la nostra civiltà. Questo è il vero punto. Ecco perché diciamo che le competenze digitali sono diventate vere e proprie competenze di cittadinanza.”

Più competenze digitale meno informatica

Durante l’incontro è stata presentata anche una ricerca svolta tra le imprese italiane che ha evidenziamo come dal 2017 al 2022, la domanda di lavoro per la quale è richiesto il possesso della capacità di utilizzare “competenze digitali” è passata dal 57,7% al 64% (+11%). Nello stesso periodo, è rimasta sostanzialmente stabile quella relativa ai “linguaggi matematici e informatici” (da 50,9% a 51,9%), mentre è cresciuta in modo contenuto quella relativa all’applicazione di “tecnologie 4.0” (da 34,2% a 37.5%). Di fatto, per due persone su tre, il possesso di competenze digitali è una condizione “sine qua non” per essere occupabili. Il dato che balza agli occhi è quello che della classe aziendale di dimensioni da 50 a 499 dipendenti, dove si registra un incremento di posizioni con il possesso di competenze digitali (da 61,7% nel 2017 a 67,9% nel 2022) e un decremento di quelle in cui si richiedono capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici (da 54,3% a 52,8%). Infine un dato che balza agli occhi è quello della classe di imprese 50-499 dipendenti, dove si registra un incremento di posizioni con il possesso di competenze digitali (da 61,7% nel 2017 a 67,9% nel 2022) e un decremento di quelle in cui si richiedono capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici (da 54,3% a 52,8%).

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