mercoledì, 18 Settembre, 2024
Ambiente

Diesel Euro5, il Governo evita il blocco in Piemonte. Nuova data 2024

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’aveva promesso e l’ha fatto. Il blocco delle vetture Diesel Euro5 in 76 comuni del Piemonte, previsto a partire dal 15 settembre è stato rinviato.

“Ci siamo riusciti ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato.” La decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri di ieri con l’approvazione di un Decreto Legge che rimanda al 1 ottobre 2024. Misura “necessaria” a seguito delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 2020 e del 2022, che avevano obbligato il Piemonte a introdurre la limitazione della circolazione dei veicoli Euro5 nei comuni con una popolazione superiore a 10.000 abitanti a partire dalla prossima settimana. E secondo i calcoli dell’Aci avrebbe interessato circa 140mila vetture. Scongiurati provvedimenti simili anche nelle altre regioni del Nord che combattono con l’inquinamento dell’area padana. Il provvedimento del Governo prevede la revisione e l’aggiornamento dei Piani sulla qualità dell’aria da parte delle Regioni che avevano firmato l’Accordo di Programma nel 2017.

La limitazione della circolazione dei veicoli di categoria “Diesel Euro5” potrà essere attuata solo a partire dal 1° ottobre 2024, e in via prioritaria nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, che dispongono di un’adeguata rete di trasporto pubblico locale e presentano alti livelli di inquinamento che possono incidere sulla salute. A partire dal 1° ottobre 2025, infine, questa limitazione diventerà obbligatoria per tutti. Il ministro dell’Ambiente ha spiegato che per la decisione è stata presa in considerazione la scarsità dei materiali necessari alla produzione di batterie per veicoli elettrici, assicurando che la tempistica proposta non interferisse con gli obiettivi del Pacchetto UE “For 55%”.

Cirio: il Piemonte contro inquinamento

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha parlato di “lavoro di squadra” per un grande risultato” perché da sola la Regione non aveva il potere di agire. “Era necessaria una legge da parte del Governo, che è prontamente intervenuto con questo decreto, confermando la sua attenzione e vicinanza al Piemonte”.

Il Governatore piemontese ha ribadito l’attenzione per la tutela dell’ambiente e della salute e sottolineato che sono state triplicate le risorse previste per il miglioramento della qualità dell’aria. A breve, ha annunciato, sarà proposto un altro pacchetto per sostenere le famiglie nell’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale e aiutare le imprese a sostituire i mezzi più inquinanti. “Siamo pronti per rivedere il Piano tutela dell’aria del 2019 per integrarlo con misure alternative e più efficaci al blocco dei diesel Euro5.”

In questi ultimi anni, in Piemonte, sono stati rottamati 704 autobus del trasporto pubblico con nuovi mezzi a basse emissioni e altri 749 saranno sostituiti entro il 2024. Sono stati prorogati gli incentivi regionali per la sostituzione di stufe e impianti di riscaldamento inquinanti, su cui risultano investiticomplessivamente 9 milioni di euro e che a questo si aggiungono gli interventi del Superbonus 110 per cento, che contribuiscono alla riduzione delle emissioni generate dagli edifici.

Anche Azione col Governo

Da parte delle forze della maggioranza plausi generalizzati al ministro per aver messo in campo “una politica di realismo” contraria al “fanatismo ecologista”. Flavio Tosi, deputato e coordinatore veneto di Forza Italia, ha ringraziato il ministro aggiungendo che “nell’affrontare l’importante questione ambientale dobbiamo sempre tener conto della specificità di ogni Regione e dell’integrità del tessuto sociale, economico e produttivo.”

Anche Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, approva la decisione: “il blocco”, dice, “avrebbe creato danni enormi a cittadini e imprese” e “conferma che la questione aveva una dimensione nazionale e non semplicemente regionale o piemontese come qualcuno aveva immaginato.” “Il rinvio all’ottobre 2024, per rendere definitiva la misura dall’ottobre 2025 – aggiunge – concede un tempo ragionevole alle istituzioni locali e ai cittadini per mettere in campo rimedi efficaci. Con ciò dimostrando che quando fanno squadra, maggioranza e opposizione, si trovano soluzioni ragionevoli e utili per i cittadini.”

In controcanto il vice capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi per il quale “vantarsi di aver disposto un decreto per rinviare è come tirarsela per non essersi fatti la doccia.”
“L’Italia”, ha aggiunto, “ha tre procedure di infrazione europee concluse e una in corso: siamo il Paese che più di tutti ha violato la direttiva sulla qualità dell’aria. Oltretutto i diesel Euro5sono la categoria più coinvolta nel dieselgate, con le emissioni dichiarate più lontane da quelle effettive.”

 

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