“Fino adesso non abbiamo fatto molto per la famiglia e ancora meno per la natalità. L’unico provvedimento strutturale che è stato fatto negli anni è stato l’assegno unico che ora è sotto procedura di infrazione e che questo governo però difende. In Italia siamo sostanzialmente all’anno zero riguardo le politiche per la famiglia e le pari opportunità. Possiamo però diventare i leader europei per un cambiamento di rotta”. E questo grazie anche al fatto che “il primo ministro sia una donna e sia una mamma è importante”, Cosi il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, dal palco del Meeting di Rimini, durante il suo intervento al dibattito dal tema “Demografia e Natalità”.
I provvedimenti
“Non bisogna delegare solo al mio ministero che è senza portafoglio, il compito immane di invertire il calo demografico e di tornare ad aiutare le persone nella libertà di procreare. Tutti i provvedimenti e le misure da attuare dovrebbero avere il criterio dell’attenzione alla famiglia e ai figli, l’abbiamo fatto nella delega fiscale, lo abbiamo fatto del provvedimento che ha sostituito il reddito di cittadinanza, perché dovevamo intervenire sulla povertà infantile, e lo abbiamo aumentando l’assegno unico, in particolare per le famiglie numerose e lo faremo nella prossima finanziaria e io proporrò un pacchetto di facilitazioni per il secondo figlio”, aggiunge il ministro. “Si possono fare tante cose, alcune le abbiamo fatte, come la certificazione di genere per le imprese, perché il problema è spingere verso un coinvolgimento delle aziende e a un welfare aziendale attento alla maternità. Dobbiamo coinvolgere tutti e quello che ci serve è una azione di governo incisiva, trasversale e compatta e ci saremo, ma serve anche un coinvolgimento di tutti, e solo con questo coinvolgimento e stimolando la sussidiarietà freneremo l’inverno demografico”, ha concluso.