venerdì, 3 Maggio, 2024
Agroalimentare

Insicurezza alimentare: in Tunisia a rischio oltre tre milioni di persone

Il presidente del Centro tunisino per gli studi sulla sicurezza globale Ezzeddine Zayani, riferendosi a un rapporto sullo stato dell’alimentazione Sicurezza nel 2022, pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ha affermato che più di 3 milioni di tunisini sono minacciati dall’insicurezza alimentare, di cui 1,5 milioni dovranno affrontare seriamente questo problema che potrebbe colpire il Paese. Zayani, intervenuto a un convegno organizzato a Tunisi, su “Sicurezza e sovranità alimentare e diritto al cibo in Tunisia”, ha messo in guardia sulla gravità dell’attuale situazione alimentare nel mondo e in particolare in Tunisia “che è diventata seriamente minacciata”. Ha chiesto di prendere le misure e le precauzioni necessarie per far fronte a questa minaccia reale, osservando che “i piatti più semplici sono oggi molto costosi, a causa dell’inflazione e del deterioramento del potere d’acquisto del cittadino”.   Il relatore ha anche invitato le parti interessate a pensare, con urgenza, a nuove soluzioni e a “ritornare alle fondamenta della politica agricola tunisina stabilite fin dai primi anni di indipendenza”. Il Presidente del CTESG ha ricordato, in tale contesto, il mutamento della situazione agricola dovuto al cambiamento climatico che ha generato una forte penuria d’acqua, auspicando il ricorso alla desalinizzazione dell’acqua di mare e il sostegno degli agricoltori responsabili della sicurezza alimentare incoraggiandoli a mantenere la loro attività per evitare quella che ha descritto come “povertà alimentare”.   A seguito della guerra tra Russia e Ucraina, ha affermato, stiamo ora assistendo all’emergere di un nuovo mondo in cui i paesi che soffrono di insicurezza alimentare si trovano costretti ad allineare le loro politiche a quelle delle maggiori potenze produttrici di grano. Per evitare queste pressioni, Zayani ha raccomandato di prestare la necessaria attenzione al settore agricolo tunisino, la cui crescita nel 2022 calerà del 3%, il che è “allarmante”. Da parte sua, l’esperto di risorse naturali Omar Mtimet ha invitato gli agricoltori ad adottare buone pratiche per prevenire il degrado del suolo, l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche e il calo della produttività agricola. Ha sottolineato l’imperativo di adattarsi ai cambiamenti climatici e allo stress idrico che affliggono il Paese.

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