sabato, 11 Maggio, 2024
Economia

Sondaggio Banca d’Italia: prezzi vendita case stabili, affitti in rialzo

Da un’indagine condotta dalla Banca d’Italia, in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate (OMI), è emerso che nel primo trimestre di quest’anno i prezzi delle case in vendita rimangono stabili mentre gli affitti delle abitazioni segnano un forte rialzo.

Il sondaggio congiunturale sul mercato degli immobili residenziali, effettuato dalla Banca d’Italia con frequenza trimestrale, coinvolge un campione di agenti immobiliari in merito alle opinioni sugli andamenti, correnti e attesi, di compravendite, quotazioni, canoni e contratti di locazione; nel dettaglio, tutte le statistiche della Banca d’Italia vengono diffuse nella “Collana Statistiche” in una veste editoriale che ne rende più facile ed efficace la consultazione.

Secondo l’indagine eseguita presso 1.458 agenti immobiliari, dal 3 aprile al 4 maggio 2023, nel primo trimestre il 61,7 per cento degli operatori continua a indicare prezzi stabili delle abitazioni in vendita, ma la quota di agenti che hanno concluso almeno una transazione è in calo, da 87,8% a 84,2%; tuttavia gli agenti immobiliari segnalano che i tempi di vendita sono scesi da 6,1 a 5,5 mesi.

Le aspettative sulle variazioni dei prezzi di vendita per il secondo trimestre restano prevalentemente improntate al pessimismo e le condizioni della domanda appaiono nel complesso in peggioramento, guidate anche dalla difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti. La quota di operatori che segnala difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti si è portata attorno al 30%, il valore più alto dall’inizio del 2015; inoltre, circa la metà degli agenti segnala che fra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere vi è un valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore; una frazione analoga indica che i prezzi richiesti sono giudicati troppo elevati dai compratori.

Il 50% degli operatori intervistati, avrebbero un effetto negativo sul numero di potenziali acquirenti e sui prezzi di vendita, rispettivamente con -29,7 e -18,5 punti percentuali, le recenti modifiche governative al “Super bonus”, in particolare i vincoli posti alla cedibilità̀ del credito; a tal proposito, la restante parte degli agenti ritiene contrariamente che tali modifiche governative non apporteranno impatti negativi.

Per quanto riguarda invece i canoni di affitto, circa la metà degli agenti immobiliari continua a prefigurare un ulteriore rialzo nel II trimestre 2023, da 34,5 a 35,6 per cento. L’indagine ha altresì rilevato che il margine medio di sconto del canone d’affitto rispetto alle richieste iniziali del locatore è diminuito del 2%.

La Banca d’Italia sottolinea che l’aggravio sugli affitti ricade soprattutto sui bilanci familiari di chi ha la revisione annuale sul proprio contratto di locazione; l’Istat, che ha pubblicato l’aggiornamento dell’indice FOI per il mese di marzo 2023, difatti evidenzia un aumento del 7,4% rispetto a 12 mesi fa, un dato, che si traduce per le famiglie in un aumento medio di 44 euro al mese per i canoni di locazione. L’effetto dell’inflazione 2023 sulle locazioni si traduce pesantemente in 81 euro in più al mese per gli italiani che vivono al Nord e in 54 euro in più per i cittadini del Sud.

Secondo la larga maggioranza degli agenti, nei prossimi dodici mesi l’andamento atteso dell’inflazione al consumo continuerà a incidere negativamente sulla domanda di abitazioni.

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