venerdì, 26 Aprile, 2024
Agroalimentare

Giansanti (Confagricoltura): tecnologia e qualità il futuro delle imprese agricole

L’agricoltura ha bisogno della tecnologia e le associazioni di categoria sono pronte. “Vogliamo che le nuove tecnologie applicate all’agricoltura diventino realtà”, sottolinea Confagricoltura, “Quando si parla di scienza e ricerca nel nostro settore, non ci tiriamo indietro, anzi. Tanto che nello statuto della nostra Organizzazione ho fatto inserire che Confagricoltura crede nella scienza e nella ricerca. Ciò significa che vogliamo che le nuove tecnologie vengano adottate per l’agricoltura”. Le proposte arrivano dal presidente Massimiliano Giansanti in occasione della presentazione del Position Paper: “Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi” organizzato oggi dal Crea e dal Cl.uster A.grifood N.azionale Cl.a.n. nella Sala Emeroteca al Collegio Romano.

Sperimentare e migliorare

La questione, per il presidente di Confagricoltura, si riassume semplicemente con una scelta che permetta di decidere chi rappresentiamo e quale agricoltura vogliamo. “Altrimenti”, avverte, “continueremo a rimanere nello status quo che stiamo vivendo”.  A proposito del contributo della genetica vegetale avanzata per un’agricoltura produttiva, sostenibile e competitiva, per Giansanti “occorre sperimentare e utilizzare tutti i frutti della scienza e della ricerca, così da mettere in grado i nostri agricoltori di produrre di più al costo minore e competere sui mercati”.

Dalla autosufficienza ai limiti

“Nel 2000”, ricorda il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, “l’Italia per il mais era autosufficiente al 97%, mentre ora solo al 42%, per la soia eravamo al 56% ora ci limitiamo a produrre il 32%. Non è certamente un caso che proprio per questi due prodotti si risenta degli effetti della mancanza, sul campo, di scienza e ricerca, mentre quelle colture che ne subiscono un impatto minore, hanno sostanzialmente mantenuto le quote di mercato. Il Sud America è leader per le proteine animali e vegetali, un primato che non si scalfisce con norme di etichettatura o barriere non tariffarie”.

Servono interventi giusti

“Produttività e competitività”, conclude Giansanti, “devono essere alla base di qualsiasi scelta associativa, del legislatore e del Governo. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi causati dai cambiamenti climatici e dalle fitopatie a tutte le nostre colture, a partire da mais e soia. Quando ci ammaliamo ci curiamo, così dovrebbe avvenire per le piante”, fa presente il leader di Confagricoltura, “Servono entrambi i percorsi, nazionale e comunitario, per permettere a tutti gli agricoltori di utilizzare la sperimentazione in campo delle TeA, Tecnologie di evoluzione assistita”.

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