mercoledì, 9 Ottobre, 2024
Società

Falsi d’autore: come gestire il rischio

Il settore dell’arte utilizza il termine “provenienza” quando descrive la storia di un’opera.

Domande come “Da dove viene l’opera?”, “Chi era il precedente proprietario?”, “Quali prove di acquisto hanno?”; rispondere a queste domande alle volte risulta essere un compito semplice, ma nella maggior parte dei casi accade che ricollegare un’opera al suo artista originale risulta essere molto complesso.

Spesso, quando si scopre che un’opera d’arte è falsa, nessuno vuole ammettere di essere stato ingannato, non il collezionista d’arte, non la casa d’aste, nemmeno il venditore che spesso è anche vittima. Il più delle volte, il proprietario finale accetta a malincuore la perdita per evitare lo scandalo e l’imbarazzo.

Non sempre la truffa e lo scandalo riescono a rimanere nell’ombra, alle volte accade che lo scandalo desti l’attenzione sia del pubblico sia delle autorità competenti in materia giuridica.

Non possiamo non ricordare uno dei famosi scandali del 2017 che colpì il mondo dell’arte moderna tolse il sonno ai più grandi esperti di arte e case d’asta, facendo riaffiorare il fantasma della “falsificazione”. La truffa riguardava le opere dell’artista livornese Amedeo Modigliani. Nelle tante inchieste giudiziarie venne fuori che il giro di affari si aggirava intorno al valore di più di mezzo miliardo di euro.

Nelle varie mostre organizzate in tutto il mondo, molti dipinti falsi spacciati per veri e attributi all’artista furono esposti al fine di far lievitare i prezzi e le loro quotazioni. Questo meccanismo lo potremmo associare al “pump & dump”, che in genere veniva usato nella finanza allo scopo di gonfiare artificialmente il prezzo di un’azione a bassa capitalizzazione, con l’obiettivo finale di venderle ad un prezzo superiore.

Lo scandalo Modigliani del 2017 fu solo l’inizio, e negli anni a venire, molteplici vendite e truffe di opere attribuite all’artista risultate poi non essere originali furono messe in atto, vendite dal valore milionario, dove, ringraziando le autorità competenti i malviventi sono sempre finiti a processo per le loro malefatte.

Nei casi di vendita di opere non veritiere si pongono due domande:

  • Come viene gestito il flusso di cassa derivante dalle vendite?
  • In che modo e dove vengono reinvestiti i flussi di denaro?
  • La maggior parte delle persone risponderebbero: “Facile! Ma nello specifico?”

Ed ecco che torniamo alla correlazione “tra arte e finanza”, dove tutti gli attori che ruotano intorno al sistema, dovrebbero chiedersi se c’è un modo per appianare e debellare il lato oscuro che penalizza i due settori.

Alcuni pensieri ed opportunità l vengono descritte anche nel processo di risk management per migliorare ed evitare di ritrovarsi in situazioni spinose possono essere:

  • Potenziare il team di risk management: per migliorare e individuare i rischi di gestione, dovremmo dare più spazio alle donne, le quali, nonostante abbiano conquistato la loro parte imprenditoriale nel mondo, vengono ancora sottorappresentate nel settore riguardante la gestione del rischio, il quale è ancora governato da una maggioranza di sesso maschile;
  • Variabili vs Assolute: la gestione del rischio non riguarda una stima puntuale, ma di più intervalli di probabilità e risultati;
  • Valutazione della verità: come nel caso dei servizi finanziari è sempre soggetta alla provenienza, al contesto, e ad altri fattori;
  • L’ascesa della tecnologia: dobbiamo essere sempre aggiornati, e tenere il passo con il mondo che evolve in quanto anche i nostri concorrenti, come nel caso specifico dei truffatori saranno anche essi aggiornati.

In conclusione, possiamo affermare che, le truffe e i rischi sono sempre esistiti e sfortunatamente continueranno ad esistere, finché non verranno trovate delle soluzioni tangibili ed efficaci.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Carceri, rieducazione negata e suicidi

Tommaso Marvasi

L’Iliade di Patrick Zaki

Maria Sole Sanasi d'Arpe

Appello ai candidati europei per tutelare le biblioteche. Il manifesto Aib

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.