sabato, 20 Aprile, 2024
Ambiente

Confartigianato: auto solo elettriche scelta controproducente. Serve mobilità mista ad alta tecnologia

Una profonda modifica del mercato dell’auto, oggi caratterizzato da una contenuta presenza di auto elettriche. Una transizione che per Confartigianato metterà in crisi le imprese di autoriparazione.
“L’Unione europea”, ricorda la Confederazione, “conferma la traiettoria tracciata dal Green Deal con la decisione presa dal Parlamento europeo di introdurre il divieto di vendita, a partire dal 2035, di autovetture e veicoli commerciali leggeri nuovi alimentati da motori termici, diesel e benzina”.

Più ibride e poche elettriche

Dall’analisi dei dati sulle immatricolazioni forniti dall’Aci, a gennaio 2023 le autovetture nuove ibride a benzina, osserva la Confartigianato, rappresentano il 36% del mercato delle prime iscrizioni (+21,2% su base annua) davanti alle auto a benzina (27,4%) e quelle diesel (18,3%). Le prime iscrizioni di vetture elettriche sono solo il 2,7% del totale (in diminuzione rispetto al 3,2% a gennaio 2022).

Mobilità mista la salvezza

Secondo le priorità di intervento di Confartigianato Autoriparazione presentate a fine 2022 al Ministro Urso “è importante che il trend futuro sia caratterizzato da una mobilità ‘mista’, legata strettamente all’uso che si fa del veicolo, senza privilegiare fette di mercato a discapito di altre”. “Puntare in maniera esclusiva verso la trazione elettrica è controproducente”, puntualizza la Confartigianato, “sia poiché è un ambito che presenta ancora varie incognite, sia in quanto il motore endotermico ha molte potenzialità e possibilità di impiego anche con i carburanti alternativi e abbandonarlo significherebbe mettere a rischio il settore produttivo interessato”.

Incentivi a nuove tecnologie

Per la Confederazione è possibile trovare strade alternative che soddisfino sia il principio di inquinare meno sia la salvaguardia del lavoro.
“Secondo il principio della neutralità tecnologica”, spiega la Confartigianato, “è necessario orientare gli incentivi verso le migliori tecnologie disponibili sul mercato e allargare la platea dei fruitori, dosando le agevolazioni in base al conseguimento di obiettivi che siano effettivamente definiti e misurabili”. Per approfondire, si vedano anche le osservazioni di Confartigianato imprese sul settore dell’automotive italiano e sulle implicazioni in termini di competitività conseguenti alla transizione alla propulsione elettrica”.

Meccanici già introvabili

In Italia l’autoriparazione rappresenta più della metà (53,1%) dell’occupazione della filiera dell’auto, con  222mila addetti che lavorano in 86mila imprese, con una elevata vocazione artigiana: le 69mila imprese artigiane danno lavoro a  159mila addetti, che rappresentano il 71,6% dell’occupazione del comparto.

“Dal confronto internazionale emerge che in Italia gli addetti dell’autoriparazione sono l’1,4% del totale occupati delle imprese a fronte dell’1,0% dell’Ue a 27 e dello 0,9% della Germania e della Francia”, illustra la Confederazione.

“Le criticità nella transizione green dell’autoriparazione si intrecciano con il difficile reperimento di personale qualificato”. L’analisi contenuta nel reparto dell’ufficio studi della Confartigianato, evidenzia il 69,9% delle posizioni di meccanici artigianali, riparatori automobili ricercati dalle micro e piccole imprese sono difficili da ricoprire, quota che sale al 79,9% per Veneto, al 79,4% in Umbria, al 78,9% in Trentino Alto Adige e al 73,9% in Emilia Romagna.
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