venerdì, 3 Maggio, 2024
Esteri

Le piste che portano ai droni russi

L’inchiesta dimostra che le centinaia di droni russi che si librano minacciosamente sul campo di battaglia ucraino devono la loro esistenza a una catena di approvvigionamento elastica ed evasiva delle sanzioni.

Il drone russo è alimentato da microelettronica straniera ed è prodotto dalla società Special Technology Center, inclusa dal 2017 negli elenchi delle sanzioni statunitensi. Ciò avrebbe dovuto impedire a qualsiasi cittadino o residente americano o azienda statunitense di fornire qualsiasi cosa che potesse avere come utente finale la società Special Technology Center. Nel marzo di quest’anno, peraltro, il governo degli Stati Uniti ha inasprito tali restrizioni bloccando tutte le vendite alla Russia di articoli ad alta tecnologia come microchip, apparecchiature di comunicazione e navigazione. Niente di tutto ciò ha fermato la produzione del drone Orlan-10, in quanto il produttore ha trovato intermediari che lo hanno aiutato ad aggirare le restrizioni. Questo drone, che risulta economico e relativamente poco tecnologico, può intercettare le comunicazioni, disturbare le comunicazioni cellulari, puntare l’artiglieria contro obiettivi e persino inviare messaggi di propaganda. A febbraio, la Russia aveva circa 15.000 di questi dispositivi.

Tra i fornitori più importanti del programma di droni della Russia c’è stato un esportatore con sede a Hong Kong, la società Asia Pacific Links, che, secondo i documenti doganali e finanziari russi, ha fornito componenti per diversi milioni di dollari. Le esportazioni della “Asia Pacific Links Ltd” verso la Russia sono state consegnate prevalentemente a un importatore di San Pietroburgo, la “iLogic”, con stretti legami con la “Special Technology Center LLC”, come mostrano i documenti doganali. Nonostante le apparenze, quest’anno gli affari sono esplosi dall’inizio dell’invasione russa di febbraio. Nei sette mesi tra il 1° marzo e il 30 settembre, “Asia Pacific Links Ltd” ha aumentato in modo esponenziale la propria attività, esportando componenti per un valore di circa 5,2 milioni di dollari, rispetto ai circa 2,3 milioni di dollari dello stesso periodo del 2021, diventando così il più grande fornitore della società iLogic.. Dal 2017, “iLogic” ha importato in Russia circa 70 milioni di dollari di prodotti per lo più elettronici, secondo i registri doganali. E secondo i documenti finanziari esaminati da Reuters, quasi l’80% delle entrate dell’azienda proviene dalle sue attività con la società Special Technology Center. A loro volta, quegli stessi documenti finanziari mostrano che il più grande cliente della “Special Technology Center LLC” è il Ministero della Difesa russo, che ha pagato quasi 6 miliardi di rubli (99 milioni di dollari) tra febbraio e agosto di quest’anno. I registri esaminati elencano tutti i trasferimenti da e verso i conti bancari della società durante quel periodo.

Ma la rete di supporto all’industria bellica russa non porta solo in Asia. Sulla costa del sud-est della Florida aveva sede la Ik-Tech – società di proprietà di un cittadino russo-statunitense, che ha fornito componenti alla Russia per un valore di 2,2 milioni di dollari dal 2018 al 2021. Più del 90% di questi dispositivi sono andati alla società Ilogic. Tra le consegne c’erano componenti utilizzati nella produzione del drone Orlan-10. Il proprietario della Ik-Tech, Igor Kadzhan, è stato arrestato nel febbraio 2022, due settimane prima dell’inizio della guerra di aggressione in Ucraina. A novembre 2022 è stato condannato da un giudice federale statunitense dopo essersi dichiarato colpevole.

Reti come quelle profilate dal Royal United Services Institute in questo rapporto sono fondamentali per la capacità della Russia di procurarsi microelettronica avanzata per i suoi programmi di armi. Mentre la comunità internazionale cerca di limitare la capacità della Russia di accedere alle tecnologie più avanzate del mondo, le restrizioni commerciali come i controlli e le sanzioni sulle esportazioni sono strumenti fondamentali a disposizione dei decisori politici.

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