venerdì, 26 Aprile, 2024
Europa

La Ue chiede all’Italia regole certe per lobby e finanziamento ai partiti

La Unione europea chiede all’Italia uno sforzo maggiore nella direzione della trasparenza. Ha ricordato al nostro Paese le regole sul conflitto di interessi e quelle sulle lobby per istituire un registro unico, il registro elettronico unico per il finanziamento dei partiti, tutele legislative per riformare il regime sulla diffamazione e la creazione di una istituzione nazionale per i diritti umani.

Bruxelles chiede anche che l’Italia “deve continuare gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, in particolare per i tribunali penali e le procure. Continuare le operazioni efficaci della polizia e della procura contro l’alto livello di corruzione, anche rafforzando la digitalizzazione e l’interconnessione dei registri”. Queste le raccomandazioni che la Commissione Europea fa all’Italia nella terza relazione annuale sullo Stato di diritto.

La relazione comprende una panoramica delle tendenze in tutta l’UE e 27 capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi in ciascuno Stato membro da luglio 2021. Quest’anno contiene per la prima volta anche raccomandazioni mirate per ciascuno Stato membro, come aveva annunciato la Presidente von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione 2021. Lo scopo delle raccomandazioni è incoraggiare gli Stati membri a portare avanti le riforme già avviate o previste e aiutarli a individuare gli ambiti in cui sono necessari miglioramenti.

Come nelle edizioni precedenti, la relazione analizza gli sviluppi in quattro settori chiave per lo Stato di diritto: i sistemi giudiziari, il quadro anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri. Emerge che in molti Stati membri sono proseguite le riforme per far fronte alle sfide individuate nelle due edizioni precedenti. Allo stesso tempo alcuni Stati membri continuano a destare preoccupazioni di natura sistemica.

La relazione fa il punto sulle sfide individuate nelle edizioni precedenti, approfondisce la valutazione della Commissione e contiene osservazioni anche in merito a questioni quali i media del servizio pubblico, l’uso di spyware o l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo.
“Lo Stato di diritto rimane uno dei capisaldi della democrazia. L’invasione russa dell’Ucraina è l’ennesimo episodio che ci ricorda quanto sia importante il nostro lavoro di promozione e protezione dello Stato di diritto nell’UE e nel resto del mondo – afferma la vicepresidente per i Valori e la trasparenza Vera Jourová -. La relazione di quest’anno mostra che il dialogo sullo Stato di diritto in Europa sta dando frutti: gli Stati membri apportano miglioramenti e affrontano questioni pertinenti”.

“Purtroppo, in alcuni Stati vi sono ancora aspetti che destano preoccupazione, in particolare per quanto riguarda l’indipendenza della magistratura. Per la prima volta la relazione si occupa anche dei media del servizio pubblico. Sono necessarie più misure di salvaguardia per tutelare l’indipendenza dei media del servizio pubblico e assicurare che i finanziamenti pubblici siano adeguati e non siano utilizzati per esercitare pressioni politiche su questi media. Oggi facciamo un altro passo avanti con le raccomandazioni su come migliorare la situazione dello Stato di diritto in tutta l’UE: invito gli Stati membri a seguirle, ad avviare un dibattito serio e ad agire”.

“L’aggressione ingiustificata e non provocata della Russia nei confronti dell’Ucraina dimostra che proteggere e promuovere lo Stato di diritto è più importante che mai. L’UE manterrà la propria credibilità solo se lo difenderà entro i propri confini e se continuerà a rafforzare la cultura dello Stato di diritto. Sono lieto di constatare che la nostra relazione contribuisce a questo obiettivo, dando impulso a importanti riforme negli Stati membri – sottolinea Didier Reynders, Commissario per la Giustizia -. Oggi non ci limitiamo a riferire sulla situazione dello Stato di diritto, ma diamo anche raccomandazioni costruttive su come migliorare i sistemi giudiziari, intensificare la lotta contro la corruzione e garantire la libertà e l’indipendenza dei media liberi e l’efficacia del sistema di bilanciamento dei poteri”.

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