venerdì, 6 Dicembre, 2024
Lavoro

Confartigianato: creatività e solidarietà nella missione di “Spirito Artigiano”

L’impegno, l’attenzione verso la crescita della propria esperienza di lavoro e di promozione sociale. Sono le caratteristiche del lavoro artigiano che oggi può essere di aiuto nel sostenere la difficile realtà di eventi inattesi.
“L’intelligenza artigiana salverà il mondo”. Ne è convinto il Professor Mauro Magatti, docente di sociologia all’Università Cattolica di Milano, che ‘apre’ la nuova edizione di ‘Spirito Artigiano’ con una riflessione sulla ‘supersocietà’, un nuovo tempo post globalizzazione denso di incognite, di rischi e di opportunità.

Pace e solidarietà per costruire
C’è un modello di sviluppo sociale ed economico tutto da costruire. “Abbiamo l’occasione”, scrive Magatti, “per un passo in avanti, a partire dal riconoscimento della costitutiva relazionalità della vita o per una regressione dentro una spirale di verticalizzazione, conflitto, esclusione. Per l’Occidente, in particolare, si prospetta una vera e propria scelta di civiltà: decidere, ancora una volta, che è la libertà – e con essa la democrazia e l’iniziativa personale, il pluralismo, la sussidiarietà, la solidarietà, la giustizia sociale, la pace – la carta vincente per affrontare le nuove sfide della fase post-pandemica”.

La persona centro di valori
“La tecnologia da sola non ci salverà. Quanto mai necessaria, essa non è però sufficiente per realizzare i cambiamenti che ci servono”, osserva ancora Mauro Magatti, “E tantomeno per costituire un orizzonte di senso condiviso che li renda possibili. La supersocietà ha dunque bisogno di più “persona”. Accanto ai superpoteri dell’intelligenza artificiale serve potenziare il sapere concreto dell’intelligenza umana diffusa”, fa presente il sociologo, “fatta di errori e fallimenti, ma anche di comprensione dei problemi, di condivisione delle prospettive, di concretezza delle soluzioni. Di sapere concreto, locale e universale insieme”.

L’intelligenza artigiana
Nel suo approfondimento il professor di sociologia all’Università Cattolica di Milano, ricorda la necessità di “Una intelligenza libera, concreta, creativa”. “E perciò in relazione con tutto ciò che sta attorno, con la tradizione da cui viene e con il futuro verso cui tende. Appunto una intelligenza artigiana”, sottolinea Magatti.

Spirito artigiano, i riconoscimenti
Proprio quella intelligenza artigiana che ha dato vita alle sedie di Chiavari, capolavori della manifattura ligure. Spirito Artigiano, scrive la Confartigianato promotore dell’iniziativa, racconta la storia di chi le realizza, Paolo Levaggi, erede di una gloriosa tradizione iniziata nel 1807, e che oggi guida la Fratelli Levaggi con il fratello Gabriele.

“L’intelligenza artigiana si può insegnare ai giovani per aiutarli a costruirsi il futuro”, scrive la Confartigianato, “Avviene alla scuola ‘Artigianelli’ di Fermo, descritta dal quotidiano ‘La Stampa’. Una scuola di vita e di lavoro dove entrano ragazzi in cerca di se stessi ed escono artigiani qualificati”. Spirito Artigiano ne racconta la storia di successo nella sua vocazione sociale ed educativa che l’ha fatta diventare un punto di riferimento sia per chi desidera una formazione professionale di qualità che per molti ragazzi provenienti da contesti complessi.

Istruzione tecnica e lavoro
L’istruzione tecnica è la strada per trovare facilmente occupazione. “La conferma”, osserva la Confederazione, “arriva dai dati sulla percentuale di diplomati agli ITS che riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro, come si legge nell’approfondimento che rilancia il monitoraggio del Ministero dell’Istruzione.
E di competenze artigiane si ‘nutre’ una maison di alta moda come Dior, grazie alla passione per l’artigianato della sua direttrice creativa Maria Grazia Chiuri che, in un’intervista a MilanoFinanza, ribadisce il suo sostegno alla creatività e al savoir faire, a partire dagli atelier di Parigi passando per altri piccoli laboratori di giovani che realizzano tessuti a mano con i telai”

Dalla Francia all’Ucraina
Spirito Artigiano traccia la storia dell’artigianato nel paese oggi martoriato dalla guerra e dove le imprese creative, “prima dell’invasione russa, stavano conoscendo una stagione di trasformazione e di rilancio”, ricorda la Confartigianato, “il viaggio dell’artigianato continua in Palestina con l’iniziativa, raccontata su Il Fatto Quotidiano, di Faisal Saleh, che oltre a realizzare il Museo palestinese di Woodbridge, nel Connecticut dove sono esposti esemplari dell’artigianato tradizionale, ha guidato quest’anno la delegazione palestinese alla Biennale di Venezia, dove ha riaffermato l’idea della cultura e dell’artigianato tradizionale come ambasciatori di una risposta pacifica e non violenta alla guerra e al riconoscimento delle identità nazionali”.

Il ritorno in Italia
Spirito Artigiano torna in Italia per ‘leggere’ “lo sviluppo e il rinnovamento dei piccoli borghi”, evidenza infine la Confartigianato, “proprio attraverso la valorizzazione delle imprese artigiane che non sono soltanto parte del sistema produttivo, ma anche un fattore decisivo di coesione e di sviluppo per questi luoghi in quanto ne rappresentano i saperi, il capitale umano, il patrimonio materiale e immateriale”.

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