sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Cassetti fiscali e crediti incagliati. Piano di Confartigianato: rilanciare l’edilizia, non fallire le imprese

Confartigianato continua a battersi per liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese.

Coinvolgere Poste e Cdp

Un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A.Una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato.


Le iniziative da realizzare

Ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso, propone Confartigianato, effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali; Consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata; Riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022.

Riaprire i termini

Sono molte le imprese che, calcola Confartigianato, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis”;

Ridurre le procedure

Semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito. Rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione.

 

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