sabato, 20 Aprile, 2024
Ambiente

Ue accelera indipendenza da combustibili fossili

Sono stati approvati dal Parlamento europeo tre atti legislativi dell’Ue che fanno parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030” (Fit for 55). Si tratta del pacchetto legislativo dell’Unione europea che ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e conseguire la neutralità climatica entro il 2050, secondo quanto previsto dalla legge europea sul clima. Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con i governi UE sulla forma definitiva delle norme. Il pacchetto è anche un forte segnale verso l’indipendenza da combustibili fossili costosi e inquinanti provenienti dalla Russia, da raggiungere prima del 2030.

L’obiettivo del Parlamento è incentivare le industrie a ridurre ulteriormente le loro emissioni e investire in tecnologie più verdi. I deputati propongono quindi di riformare il sistema di scambio di quote di emissione (ETS), ad esempio attraverso: l’istituzione di un nuovo ETS II per gli edifici e il trasporto su strada – con l’esclusione degli edifici privati almeno fino al 2029; l’aumento dal 61% (proposto dalla Commissione) al 63% dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030; la graduale eliminazione delle quote gratuite dal 2027 e loro completa eliminazione entro il 2032; un sistema bonus-malus da introdurre a partire dal 2025 per favorire le imprese più ecologiche; entrate di bilancio da utilizzare esclusivamente per l’azione per il clima nell’UE e negli Stati membri.

I deputati chiedono un campo di applicazione più ampio e una più rapida attuazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE, che serve a sostenere la riduzione delle emissioni nei paesi non UE e prevenire la rilocalizzazione delle emissioni. Fra le proposte approvate figurano: l’introduzione graduale e anticipata del CBAM entro il 2032, in concomitanza con l’eliminazione delle quote gratuite ETS; l’estensione del campo di applicazione ai prodotti chimici organici, alla plastica, all’idrogeno e all’ammoniaca, nonché alle emissioni indirette; l’utilizzo di un importo equivalente alle entrate del CBAM dal bilancio UE per sostenere la transizione verde nei Paesi meno sviluppati; l’istituzione di un’autorità CBAM a livello UE.

Il Parlamento ha sostenuto la creazione di un Fondo sociale per il clima (SCF) per aiutare le persone più colpite dalla povertà energetica a far fronte all’aumento dei costi della transizione energetica. Il Fondo dovrebbe includere: misure temporanee di sostegno diretto al reddito (come la riduzione delle tasse e delle tariffe energetiche) per far fronte all’aumento dei prezzi del trasporto su strada e del combustibile per riscaldamento; investimenti nella ristrutturazione degli edifici, nelle energie rinnovabili e per passare dal trasporto privato a quello pubblico, al car-pooling e car-sharing e all’utilizzo di modi di trasporto attivi quali la bicicletta. Le misure potrebbero prevedere incentivi fiscali, voucher, sovvenzioni o prestiti a tasso zero.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Sostegno a Kiev e al piano pace di Zelensky. Meloni: fondi per la Tunisia. Disgelo con Macron. Corridoi umanitari. Von der Leyen: bene l’Italia

Maurizio Piccinino

Bologna si candida tra le 100 città Ue a zero emissioni entro il 2030

Angelica Bianco

Incendi boschivi, il 2021 l’anno peggiore in Ue dopo il 2017

Emanuela Antonacci

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.