venerdì, 19 Aprile, 2024
Lavoro

Caldo in ufficio? Qualche buona pratica

I giorni di forte caldo possono ripercuotersi sulla salute e sull’efficacia dei lavoratori. Questo vale anche per le persone che lavorano all’interno di un ufficio.

La percezione del calore dipende dalla temperatura, dalla radiazione termica e solare, dall’umidità relativa, dall’abbigliamento, dalle correnti d’aria e dall’intensità del lavoro. In un ufficio dove non vi sono correnti d’aria percettibili né radiazioni termiche e solari dirette è possibile determinare facilmente le condizioni climatiche utilizzando un termometro e un igrometro.

Ecco una serie di misure preventive possibili suggerite in Svizzera per i Datori di lavoro

  • Sfruttare il raffreddamento notturno per rinfrescare i locali: se possibile aprire le finestre durante la notte. Aerare bene nelle prime ore del mattino.
  • Evitare la radiazione solare nel locale: chiudere tapparelle e persiane.
  • Tenere le finestre chiuse quando sono esposte al calore, soprattutto se le tapparelle sono chiuse (tenere fuori il calore).
  • Se possibile, indossare abiti più leggeri e, eventualmente, adeguare il codice d’abbigliamento (evitare cravatte e abiti lunghi).
  • Bere liquidi (ad es. acqua, tè non zuccherati) in quantità sufficiente.

Gli interventi di protezione e le misure organizzative

  • Proteggere dal sole le facciate e le finestre (ad es. tettoie, elementi di protezione solare, tapparelle esterne, piante).
  • Ridurre le fonti di calore all’interno dell’edificio (ad es. illuminazione, apparecchiature d’ufficio, macchinari).
  • Creare correnti d’aria (ad es. tramite ventilatori)• Garantire l’accesso a bibite e accordare il tempo per bere.
  • Adeguare l’attività lavorativa, l’orario di lavoro e le pause: ad es. iniziare a lavorare prima al mattino; approfittare dell’orario flessibile; prevedere pause in luoghi freschi.
  • Trascorrere più tempo in luoghi freschi.
  • Prestare attenzione a determinate categorie di persone (ad es. donne incinte, madri che allattano, giovani lavoratori, anziani e persone con problemi di salute).
  • Assicurare il pronto soccorso.

Dal punto di vista sanitario occorre formare il personale sui pericoli legati al caldo e sui sintomi da stress termico e comunicare le misure stabilite suggerendo di  bere regolarmente e in quantità sufficiente e consumare preferibilmente pasti freddi, freschi e leggeri.

Le conseguenze del calore sono: Sete, bocca asciutta, Debolezza, confusione, vertigini, nausea, Mal di testa, crampi muscolari, vomito. La valutazione del rischio alte temperature  deve essere effettuata dal medico competente che non trascurerà una particolare protezione per i giovani lavoratori e le donne incinte. Lavorare a temperatura ambiente superiore a 28°, infatti, è considerato pericoloso per le donne in gravidanza.

Il decreto 81/2008, tra l’altro, fissa i criteri del microclima del posto di lavoro specificando che i locali di lavoro debbano avere una temperatura “adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.

Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto dell’influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità e il movimento dell’aria concomitanti

Sempre nel decreto si legge che “Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione”.

Gli obblighi per il datore di lavoro, in base a questa normativa, sono molto generici e non parlano nello specifico di quella che deve essere la temperatura ottimale sul luogo di lavoro.

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