venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Università, reclutamento straordinario del personale

Il decreto n. 445 del 6 maggio 2022 del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, contenente i piani straordinari di reclutamento del personale universitario per gli anni 2022-2026, indica i criteri di riparto delle risorse aggiuntive al Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) previste dalla legge di bilancio per il 2022 e specificamente destinate alle assunzioni oltre il turn over.

Sono finanziati 4 piani straordinari, il primo dei quali, a regime dal 2023, conta su 300 milioni di euro annui (cui si aggiungono 75 milioni destinati al costo dell’ultimo trimestre di quest’anno). Gli altri piani straordinari ammontano a 340 milioni dal 2024, 50 milioni dal 2025 e ulteriori 50 milioni a decorrere dal 2026. Sono risorse destinate all’assunzione di professori universitari, di ricercatori, di personale tecnico-amministrativo delle università con l’obiettivo di migliorare, per raggiungere gli standard europei, il rapporto tra numero di studenti e personale docente e non docente, con particolare attenzione alle aree scientifiche e tecnologiche (STEM).

“Con queste risorse stiamo rafforzando l’università italiana per fare in modo che sappia farsi carico della grande responsabilità che il momento storico le sta affidando, tenendo sempre al centro di ogni decisione le esigenze e gli interessi di studentesse e studenti”, dice il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. “Le università hanno un ruolo senza pari nel saper intercettare e interpretare in anticipo i cambiamenti sociali, nel saperne leggere le possibili evoluzioni, nell’indagare le necessità della società, nel lavorare per trovare delle risposte a questioni sempre più complesse e internazionali. Il reclutamento, in questo, è fondamentale: bisogna saper scegliere le figure migliori per una crescita della qualità e di una sana competitività del sistema per essere sempre più attrattivi anche a livello internazionale”, aggiunge.

L’assegnazione delle risorse prevista dal decreto è basata, prioritariamente, sui risultati conseguiti dagli atenei nella valutazione della qualità della ricerca definita dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca e nella valutazione delle politiche di reclutamento. L’assegnazione per il primo piano straordinario consentirà di avere a disposizione oltre 2.600 cosiddetti “punti organico”. Il punto organico corrisponde al costo di un professore di prima fascia; di conseguenza, tenuto conto che le altre qualifiche universitarie hanno un costo inferiore potranno essere interessate dalle procedure di reclutamento molto più di 2.600 persone.

Fonte foto: Sara Minelli – Imagoeconomica

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