venerdì, 27 Dicembre, 2024
Lavoro

Confcommercio: Professioni, subito tutele e sostegni

“Diamo volentieri atto al Governo di aver disinnescato gli aumenti Iva. Un passaggio per il quale come Confcommercio ci siamo battuti con convinzione, consapevoli che si sarebbe tradotto in 23 miliardi di maggiori imposte, spalancando così la porta alla recessione. Resta il tema della crescita, bisogna rafforzare l’impegno per la crescita”. È la voce convinta del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli che risuona al convegno: “Professioni e professionisti: l’Italia che cambia?”, iniziativa fortemente voluta da Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, ed è lei che ha esordito sottolineando che oggi c’è una sfida da vincere, “con il cambiamento e la progressiva trasformazione del mercato del lavoro”, dice Anna Rita Fioroni alla platea, “stanno cambiando i sistemi di rappresentanza delle professioni”.

Un saluto è arrivato al convegno con gli auspici positivi del Premier Giuseppe Conte assente per pressanti impegni istituzionali, ma la sua nota non è solo di adesione ai problemi della categoria ma è anche un incoraggiamento.

“Sarà un’occasione preziosa di approfondimento e di studio su temi di assoluto rilievo” scrive Conte, “Vi giunga l’assicurazione che le istituzioni saranno sempre vicine al vostro impegno, nella consapevolezza del contributo decisivo da voi offerto allo sviluppo sociale ed economico del Paese”. Tocca al presidente di Confcommercio Sangalli ringraziare e coglie l’occasione per ribadire la posizione della sua Confederazione, sulla manovra di bilancio. Ricorda che c’è una questione di fondo da affrontare e che è la crescita.

Sangalli si appassiona e rilancia sollecitando la messa in opera dei progetti cantierabili e chiede “interventi coraggiosi sul fronte della spesa pubblica, che va riqualificata per liberare risorse da destinare agli investimenti, dalle infrastrutture, all’innovazione, alla sostenibilità. Ci sono decine di miliardi di risorse europee e nazionali, già disponibili e che andrebbero trasformate in cantieri aperti ed in opere utili, realizzate in tempi ragionevoli. Ecco, per noi questo resta il primo punto dell’agenda di lavoro della buona politica e della buona amministrazione”. Uno dei problemi per Confcommercio è la pressione fiscale, eccessiva, ingiusta e tortuosa, per la Confederazione è un assedio che blocca energie, risorse possibilità occupazionali e ricchezze. A sollecitare una riforma equa è Sangalli che esorta: “la riforma complessiva delle aliquote Irpef a vantaggio di tutti, così da costruire un’alleanza tra i contribuenti in regola, secondo il sacrosanto principio del ‘pagare tutti per pagare meno’. E su questo punto, so bene che proprio il mondo delle professioni è un partner strategico”.

Evasione ed elusione, per il presidente di Confcommercio, sono “patologie che tagliano trasversalmente tutta l’economia e la società italiana. Bisogna, allora, mettere in campo una rafforzata capacità selettiva di controllo e verifica”. Quanto alla moneta elettronica, Sangalli osserva che Confcommercio “condivide il richiamo ad incentivarne l’uso della moneta elettronica, senza però disincentivare il legittimo ricorso al contante”.

Il presidente Nazionale di Confcommercio, giudica insufficiente la dotazione di circa 80 milioni di euro destinati al credito d’imposta per il ristorno delle commissioni a carico delle imprese che accettano carte di credito e di debito, “crediamo non sia sufficiente a fronte al monte commissioni stimato nell’ordine dei 2 miliardi di euro all’anno”. E, soprattutto, “ci aspettiamo”, prosegue Sangalli, “un passo in avanti concreto per la riduzione strutturale dei costi e delle commissioni che gravano su consumatori ed imprese”. Infine, il presidente di Confcommercio sottolinea come sua importante il confronto costante con le forze sociali, “con chi realmente rappresenta il mondo delle imprese e del lavoro, così come sarebbe importante una attenta valutazione d’impatto preliminare delle misure che pur vengono adottate con le migliori intenzioni”.

Tanto più che i problemi rischiano di frenare la crescita, “restano sul tavolo tante misure che non condividiamo e che necessitano una soluzione: dal nuovo canone di concessione per i mercati su aree pubbliche a una ingestibile lotteria degli scontrini, dalle nuove regole in materia di compensazioni fiscali e di responsabilità solidale negli appalti alle restrizioni per i rimborsi delle accise sul gasolio destinate dell’autotrasporto merci”. Una decisione, quest’ultima, che rappresenta una “penalizzazione netta” e che “tocca certo il nostro settore dei trasporti e della logistica, ma a farne le spese sarà anche il tessuto diffuso di imprese del commercio che utilizza mezzi propri”. Nel suo intervento Anna Rita Fioroni spiega le ragioni di un cambio di passo.

“Le Professioni devono essere riconosciute come settore strategico per il nostro Paese e occorre incentivare la collaborazione tra Associazioni, Università e istituti di formazione professionale per adeguare le competenze al mercato”. Le Professioni hanno poi necessità di tutele, “chi sceglie con coraggio di mettersi in proprio@ sottolinea Fioroni, “deve trovare le condizioni per portare avanti questa scelta senza ostacoli ma si trova invece inserito in una dinamica competitiva sempre più difficile”.

La presidente del settore professioni di Confcommercio propone di fare il punto convocando, “il Tavolo tecnico permanente sul lavoro autonomo presso il Ministero del lavoro”. C’è pure il vasto capitolo della Gestione Separata Inps, dove per Anna Rita Fioroni, “occorre incentivare l’adesione alle forme di previdenza complementare, favorire l’accesso dei professionisti a forme di assistenza sanitaria integrativa, estendere ai lavoratori autonomi, l’accesso al bando #conciliamo, mirato al finanziamento di azioni di promozione del welfare aziendale e soprattutto a misure per la conciliazione vita-lavoro”.

In tema di equo compenso, la presidente di Confcommercio Professioni ha rilevato che “manca ancora la possibilità di attuazione per tanti professionisti, soprattutto per le professioni non ordinistiche”. Sono proprio i Professionisti ad essere penalizzati, “che continuano a subire nei rapporti con i committenti pubblici le conseguenze dei ritardati pagamenti e la corresponsione di compensi non proporzionati a qualità e quantità del lavoro”.

Servono poi misure per la competitività con “politiche su misura e non iniziative residuali”. C’è poi una sorta di disimpegno verso le professioni che giunge anche a punte di ingiustizia, come nel caso dei sostegni alla diffusione dell’innovazione e digitalizzazione dei processi produttivi, ad esempio, “escludere i professionisti dalle relative agevolazioni”, osserva con disappunto la Fioroni, “significa escludere la parte più importante di tutto il mondo dei servizi alle imprese e alle persone”. “Si prevedano allora”, ha proposto la Fioroni, “voucher digitalizzazione, si estenda ai professionisti l’iper ammortamento su investimenti in beni materiali e il super ammortamento su investimenti in beni immateriali (con revisione delle relative spese previste) nell’ambito del piano Impresa 4.0.

Per i professionisti sarebbe molto utile l’estensione del super ammortamento al 30% sul costo dei beni strumentali nuovi anche alle spese su veicoli e altri mezzi di trasporto”. Infine, il capitolo fiscale: le professioni attendono da tempo una vera riforma fiscale che porti anche semplificazione. In tema di regime forfetario, “dovrebbe essere ipotizzata una riduzione del coefficiente di redditività in virtù del fatto che i professionisti sopportano costi maggiori rispetto a quelli riconosciuti dal legislatore fiscale nell’ambito del regime forfetario”. Deve essere definita poi una volta per tutte la nozione di “autonoma organizzazione” ai fini dell’esenzione dal pagamento Irap “per dare certezza ai professionisti privi di autonoma organizzazione” e conclude “rivedere l’impianto delle nuove misure in materia di compensazioni dei crediti fiscali”.

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