venerdì, 26 Aprile, 2024
Cultura

Reggia di Monza: dall’11 febbraio in mostra le opere di Antonio Ligabue

Dall’11 febbraio all’1 maggio prossimo, la Reggia Reale di Monza ospiterà la mostra antologica “Antonio Ligabue, l’uomo, l’artista”, curata da Sandro Parmiggiani, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con il Comune di Monza e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Sono 90 le opere: dipinti, sculture, disegni e incisioni che troveranno spazio nell’ Orangerie.

Accompagna la mostra un catalogo Skira con testi di Sandro Parmiggiani, Alberto Manguel, Luciano Manicardi (priore della Comunità di Bose) e un’ampia sezione, ricca di immagini, dedicata alla ricostruzione del suo “mito”, a partire dai rotocalchi degli anni cinquanta e allo sceneggiato televisivo di Salvatore Nocita nel 1977 fino ai lavori a lui dedicati: la trilogia teatrale Progetto Ligabue di Mario Perrotta e il film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti.

Molti i capolavori: Caccia grossa (1929), Circo (1941-42 ca.), Tigre reale, opera realizzata nel 1941 durante il secondo ricovero dell’artista nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, Leopardo con serpente (1955-56), Testa di tigre (1957-58), Volpe con rapace (nibbio) 1959-60, Crocifissione (primi anni ’60).
Non mancano gli autoritratti, specchio di un disagio esistenziale e della volontà di riaffermare la propria identità: Autoritratto con cavalletto (1954-55), Autoritratto con mosche (1956-57), Autoritratto con spaventapasseri (1957-58), il dolente Autoritratto (1957).

“Proponiamo ai visitatori le opere di un artista straordinario e del tutto singolare – spiega il Sindaco Dario Allevi, Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza -. Una mostra che coniuga talento e bellezza con la storia travagliata di Antonio Ligabue: l’Orangerie della Villa, con il suo fascino, è pronta a spalancare le porte ancora una volta all’Arte in tutte le sue forme”.

“Questi autoritratti – afferma Sandro Parmiggiani curatore dell’esposizione – dicono tutta la sofferenza dell’artista; ne sentiamo quasi il muto grido nel silenzio della natura e nella sordità delle persone che lo circondano. Quando perduta è ogni speranza, ormai fattasi cenere, il volto non può che avere questo colore scuro, fangoso, questa sorta di pietrificazione dei tratti che il dolore ha recato con sé e vi ha impresso”.
“La mostra è un’opportunità culturale straordinaria per Monza – spiega l’Assessore alla Cultura Massimiliano Longo -. Ma è anche un’occasione per sfruttare il potenziale attrattivo di Antonio Ligabue a vantaggio della città: per attrarre visitatori, anche da fuori città e fuori regione, per tornare a mostrare l’arte e il bello in presenza, per far scoprire o riscoprire la straordinaria bellezza della nostra Villa Reale e per dare ossigeno all’indotto e all’economia locale. Per tutti questi motivi abbiamo creduto e scommesso su questa mostra che, ne siamo certi, consentirà al visitatore di apprezzare la forza naturale e istintiva del genio di Antonio Ligabue e di condividere un percorso artistico fuori dal comune”.

Per tutta la durata della rassegna, è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti. Ci sarà un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente studiato per la visita dei più piccoli. Un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

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