giovedì, 25 Aprile, 2024
Attualità

Un ricordo personale di David Sassoli

Quando ho avuto modo di conoscerlo personalmente, in una delle mie consuetudinarie visite a Bruxelles, ho riconsiderato il pensiero che avevo di lui che, come giornalista trovavo alcune volte demagogico e di parte.

Scoprivo un altro David Sassoli, aperto e disponibile alla discussione, animato da sentimenti che si avvicinavano ai miei, frutto di una formazione culturale e umana propria dei cattolici.

Non era solo la responsabilità di essere stato eletto Presidente del Parlamento Europeo, secondo italiano dopo Antonio Tajani, era proprio la costruzione culturale protesa al confronto, perché convinto che il dialogo e la condivisione siano i cardini di una convivenza civile, che voleva far crescere nell’Unione Europea.

Molte volte si è equivocato sull’essere “europeista”, arrivando ad affermare – da parte dei “sovranisti”- che significava essere contro l’Italia; essere “europeista” come David Sassoli, come tanti in Europa – la stragrande maggioranza – come me popolare, significa entrare nella dimensione della necessità del rapporto con gli altri, anche nella vita comune quotidiana, senza elevare in assoluto il proprio sentire e le proprie convinzioni, nella consapevolezza della diversità insita in ogni essere umano, come carattere “originale” della propria esistenza.

David Sassoli, da parlamentare europeo e da Presidente del Parlamento ha arricchito questa concezione dell’europeismo e in generale del dialogo non solo politico, ma anche interpersonale, contribuendo alla costruzione di una civiltà fondata sul rispetto delle differenze, come motore di ricerca di equilibri sempre più avanzati.

Una grave patologia lo affliggeva da qualche tempo e la legionella, in un sistema immunitario molto compromesso, hanno stroncato la sua vita, privandoci di una persona apprezzata da molti per i suoi meriti e il suo impegno.

Da popolare sento di dovergli rendere omaggio, sperando che il suo insegnamento serva per un futuro dove le forze politiche – rinunciando agli egoismi di parte – ritrovino la responsabilità del senso di rappresentanza in nome del bene delle popolazione e del Paese tutto.

Ai familiari e ai suoi amici vadano i sensi del mio cordoglio e la grande consolazione del riconoscimento dei suoi meriti, anche e soprattutto nell’eternità di Dio.

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