giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

Ammortizzatori. Confcommercio frena. Sangalli: troppo onerose le nuove tutele sociali

Dopo le preoccupazioni torna l’allarme rosso. Per Confcommercio il Paese è già dentro un perimetro di problemi perché la Confederazione vede la ripresa della pandemia con i suoi segni nefasti per le imprese.

In più le riforme messe in a lo dal Governo o sono troppo tiepide come nel caso dell’Irpef e Irap oppure penalizzanti come la riforma degli ammortizzatori sociali. A sottolinearlo in una intervista al Giornale è
il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che evidenzia come a Natale siano state già cancellate oltre 2,5 milioni di prenotazioni nelle strutture ricettive.

“Ci sono circa 900 milioni di maggiori costi con la riforma degli ammortizzatori”, osserva il leader della Confederazione che sollecita l’intervento del premier Draghi e del ministro Orlando per avere un confronto.

I nodi per il commercio

Le questioni che Sangalli espone partono da due orizzonti diversi quello globale “che preoccupa
per le ripercussioni sull’economia del nostro Paese”. Mentre in Italia, “occorre fare di più, sia per le imprese che non sono ripartite, e penso soprattutto alla filiera del turismo e della cultura, sia per quelle che stanno ripartendo troppo lentamente”. Il giudizio sulla manovra di Bilancio è tiepido.

“Gli interventi in materia di Irpef e Irap vanno considerati come una prima tappa del processo di riduzione della pressione fiscale”, osserva Sangalli, “per l’Irpef è apprezzabile l’alleggerimento del prelievo fiscale sui redditi medi e medio-bassi, sull’Irap lo stanziamento da un miliardo di euro dovrebbe consentire l’eliminazione dell’imposta solo per piccoli imprenditori e lavoratori autonomi”.

Inflazione vade retro

Altro tema che da preoccupante è diventato reale è il balzo dell’inflazione, oggi al 3,8% “Non siamo solo preoccupati per l’inflazione che secondo il nostro ufficio studi potrebbe attestarsi nell’ultimo trimestre al 4% riducendo il potere di acquisto delle famiglie ma anche per la crescita dei costi dei consumi obbligati, le bollette per intenderci. Gli ulteriori stanziamenti per la riduzione compensativa degli oneri di sistema non bastano. Serve un ampio ventaglio di politiche e azioni strutturali”.

Il dubbio sugli ammortizzatori

Nella riforma prevista dal ministro ammortizzatori sociali universali – uguali per tutte le categorie – avranno un peso per me imprese del commercio.
“L’universalismo delle tutele”, spiega Sangalli, “comporta un pesante aggravio della contribuzione per le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti: le imprese più colpite dall’impatto
dell’emergenza sanitaria. È necessaria maggiore attenzione alle caratteristiche settoriali e alle diverse dimensioni aziendali”. Per la Confederazione servono dei cambiamenti come ad esempio l’introduzione di
periodo “transitorio adeguato e non limitato al solo 2022, un meccanismo di bonus/malus strutturale”, propone Sangalli, “ per allineare la contribuzione alle prestazioni effettive, la definizione di causali specifiche per i settori del terziario di mercato per accedere agli ammortizzatori”.

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