giovedì, 18 Aprile, 2024
Agroalimentare

Agroecologia, la “via italiana” per l’attuazione della nuova Pac

Diversificazione colturale per promuovere una migliore sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei sistemi agroalimentari, mantenendone però la capacità produttiva, la fornitura di servizi ecosistemici e promuovendo l’uso efficiente delle risorse.

Tutto questo è DiverIMPACTS, il progetto europeo che, a meno di un anno dalla sua conclusione, presenta i primi risultati, in occasione del convegno del 23 novembre dal titolo Diversificazione colturale, agroecologia e PAC: sinergie ed opportunità, organizzato dal CREA Agricoltura e Ambiente e Firab (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica).

La specializzazione e la semplificazione colturale se da una parte hanno favorito la produzione di grandi volumi di cibo dall’altra, invece, hanno comportato impatti negativi sull’ambiente, in termini di degrado diffuso del suolo, dell’acqua e degli ecosistemi, elevate emissioni di gas serra, esaurimento delle risorse non rinnovabili e condizioni economiche e sociali degli operatori agricoli non sempre soddisfacenti. In tal senso, la diversificazione delle colture (rotazioni ampie, ma anche coltivazioni multiple, consociazione, uso di specie minori, varietà locali e materiali genetici eterogenei) è fondamentale per ripensare i nuovi sistemi agricoli verso una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale.

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