venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Il Senato? Inutile se non può modificare le decisioni della Camera

Presto 400 parlamentari, divisi tra donne e uomini, governeranno tutto il futuro del nostro Paese, e in una sola Camera. Siamo così convinti che sia la cosa giusta? Buona fortuna ai “Consulenti” ed ai “Saggi”, ne serviranno molti!

Ma ora viviamo ancora in uno Stato dove vige un bicameralismo perfetto, cioè con un sistema parlamentare nel quale è previsto, che per l’approvazione delle leggi,  “si debba” procedere con due passaggi parlamentari: uno alla Camera dei Deputati e uno al Senato della Repubblica.

E allora perché si pretende che al Senato passino “in automatico” e senza ulteriore discussione e approfondimento  le leggi approvate alla Camera?

E’ pur vero che ora per il Senato della repubblica voteranno anche i diciottenni, e su questo naturalmente nulla dire, anzi, perché le leggi comunque le propongono e le approvano gli eletti –che si spera siano molto competenti– e non gli elettori, ma addirittura pretendere di abolire di fatto il Senato, togliendogli ogni possibilità di discussionesembra un pochino troppo. Forse anche anticostituzionale. Chi ha tempo vada a vedere l’iter legislativo corretto. E non ci riferiamo solo alla possibilità per il Presidente della Repubblica di rinviare il testo alle Camere per un riesame prima della sua promulgazione… A proposito, il nostro Presidente su questa vicenda, per ora tace.

L’abolizione del bicameralismo è una vecchia questione politica tutta italiana anche se alcuni aspetti del bicamerismo si possono far risalire ai sumeri, agli antichi greci, all’antica India e all’antica Roma. Le prime strutture moderne associate alla rappresentanza separata dei differenti corpi sociali del regno, sorsero nel Medioevo.

La funzione del bicamerismo è quella di assicurare il pluralismo e l’equilibrio fra i poteri.

Alcuni cultori della politica ritengono che il bicameralismo (in particolare quello perfetto) renda più difficile il processo decisionale e che aumenti il rischio di allungamento dei tempi se non addirittura la paralisi normativa. Altri politici, invece, si battono fortemente per il bicamerismo perché eviterebbe l’approvazione frettolosa di leggi talvolta mal scritte e mal pensate.

La doppia lettura viene perciò vista, da alcuni come una inutile ripetizione, da altri come un rimedio ai colpi di mano e alla dittatura d’assemblea -quella dove la maggioranza è certa: rischio, tuttavia, che non appare pienamente sventato neppure in un regime bicamerale perfetto come il nostro, quando le maggioranze di entrambe le Camere siano dichiaratamente sufficienti ad ogni prova di fiducia.

 

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