In attesa delle riforme di Fisco, Giustizia e P.A., Governo sempre più autorevole sulla scena europea e internazionale, maggioranza sempre più litigiosa, con tre partiti deboli fermi intorno al 20%
Sale il prestigio di Draghi, fuori dalla mischia della politica politicante. Salire al Quirinale a gennaio o restare altri due anni a Palazzo Chigi?
C’è una sorta di schizofrenia tra l’andamento generale del Governo e le condizioni della maggioranza che lo sostiene.
Il Presidente del Consiglio in tutte le sue uscite pubbliche nelle sedi europee riporta successi personali, legati non solo al prestigio di cui gode ma anche al valore delle proposte concrete che avanza. L’Italia si candida sempre più a diventare protagonista di primo piano dell’ Europa senza Merkel. Sul piano internazionale è sempre più evidente l’apprezzamento con cui l’Amministrazione americana segue le iniziative e le dichiarazioni di Draghi che ha dimostrato di non voler stare con le mani in mano a proposito del nuovo corso in Libia e di non curarsi delle minacce di Erdogan offeso perchè era stato definito come merita.
PRESTIGIO INTERNAZIONALE E CAOS ITALIANO
Leader in Europa e interlocutore privilegiato degli Stati Uniti,il nostro Paese in soli 3 mesi sembra aver ritrovato una nuova “primavera”. In casa nostra il Governo sta pazientemente mettendo ordine nelle riforme che devono accompagnare i progetti del Pnrr. Nella seconda metà del mese vedremo come si procederà con le semplificazioni, conditio sine qua non per realizzare le numerose opere pubbliche .Poi si procederà con la Giustizia, nel momento più basso di credibilità dell’ordine giudiziario e con l’attesissima riforma del fisco.
In questo contesto di oggettiva forza del Governo si inserisce la debolezza e litigiosità della multiforme maggioranza. I tre partiti principali che ne fanno parte vivono tutti una fase delicata. La Lega continua la lenta discesa che dal 34% delle elezioni europee del 2019 la vede al 21,5% tallonata dal 18,5% della rivale Giorgia Meloni. Il Pd ha guadagnato due punti, tornando sopra il 20%. Ma fatica ancora a far sentire il proprio peso nelle decisioni del Governo e a diventare un punto di coaugulo delle tante anime della sinistra.
INCOGNITE SULLE FUTURE MOSSE DI CONTE
I 5Stelle hanno recuperato, salendo quasi al 18%, con l’ effetto Conte. Ma sono paralizzati dalle trappole dei pregressi accordi con Casaleggio . A oggi, un avvocato di Cagliari è l’unico “capo” legale dei 5 Stelle che potrebbe rivendicare la lista degli iscritti all’associazione…Conte continua a godere di una popolarità personale ma ancora non si ha idea precisa di quando potrà e come nascere il nuovo partito
Draghi ha fatto una scelta saggia: si tiene fuori dalle dispute politiche, va per la sua strada, sicuro di non temere agguati almeno per i prossimi mesi. Se , nel frattempo, il prestigio dell’Italia continuerà a salire, sarà Draghi a decidere se lasciare il Governo per salire al Quirinale nel 2022 o se, invece, sarà più saggio per i partiti chiedere a Mattarella di farsi rieleggere per un altro anno e consentire a Draghi di portare a termine l’azione di Governo fino alla fine naturale della legislatura.