Il confronto tra il numero dei punti vaccinali previsti per la fase 2, sulla base dei piani vaccinali regionali, ed i punti di somministrazione riportati nella dashboard del Ministero della Salute, evidenzia la presenza di numerosi punti vaccinali aggiuntivi in Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. È auspicabile avere un monitoraggio dei nuovi punti vaccinali aggiuntivi nelle altre regioni in vista dell’avvio della vaccinazione di massa. È quanto emerso dalla 40ma puntata dell’Instant Report Covid-19 – https://altems.unicatt.it/altems-covid-19 – una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
“Nelle ultime settimane – afferma Americo Cicchetti, direttore dell’ALTEMS – si registra un andamento stabile del virus, segno di una ormai attenzione costante dei nostri concittadini e di una stabile convivenza con esso. Eppure, in alcune regioni soprattutto del centro Italia si iniziano a vedere gli effetti delle varianti che fanno risalire alcuni indici. Siamo ormai certi che l’unico modo per vincere questa battaglia si basi su tre elementi: dosi di vaccino ampiamente disponibili, incremento della capacità vaccinale tramite una capillare organizzazione dei punti vaccinali sul territorio utilizzando tutte le “reti” del sistema sanitario (compresi i medici di famiglia e le farmacie) e altre attivabili con l’aiuto delle forze dell’ordine e dell’esercito e la responsabilità di tutti nel tenere le distanze minime e la mascherina. Il monitoraggio sulla progressione della campagna vaccinale verso il target dei 5,2 milioni di vaccinati entro il 31 marzo, purtroppo segna un rallentamento, siamo al 25% rispetto al target finale”.
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 15 Febbraio) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 398.098) sulla popolazione nazionale è pari a 0,67% (in calo rispetto ai dati del 08/02 in cui si registrava lo 0,70%). La percentuale di casi (n= 2.729.223) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 4,43% al 4,58%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 9 ed il 15 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un andamento stabile dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 124 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra nella PA Bolzano (9,16%), in Veneto (6,59%) e in Valle d’Aosta (6,33%), ma è in PA Bolzano (1,56%), Campania (1,21%) e in Puglia (1,02%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,70% (in calo rispetto ai dati del 01/02).