lunedì, 16 Dicembre, 2024
Ambiente

Agricoltura, settore strategico per l’economia. Export, qualità e innovazioni dove i protagonisti saranno i giovani e le donne

Tra molte insicurezze socio economiche e occupazionali, l’Italia ha una certezza quella dell’agricoltura. È il primo settore per persone al lavoro, per export, per la ricchezza del Paese, per la capacità di dare un futuro alle nuove generazioni per uscire dalle secche terribili di una crisi economica senza precedenti. Poco si riflette, infatti, sulla capacità delle imprese agricole di essere protagoniste in molti settori, da quello economico dell’export, a quello ecologico, fino alla sua portata di innovazioni e alla sua inclusività. Il numero di nuove imprese fatte da giovani, ad esempio, che hanno portato idee e progetti innovativi sul piano produttivo, nel marketing e nella commercializzazione, con il drastico aumento di presenza femminile in ruoli aziendali di primo piano. Siamo, infatti, di fronte ad un settore che ha resistito alla pandemia come capacità produttiva e costanza di impegno e lavoro, lo indica il fatto che tra imprese e lavoratori il tasso di contagi è stato bassissimo dell’ordine dello 0.1%.

Il lavoro nei campi, inoltre, punta alla qualità dei prodotti, ed è protagonista nel biologico, si è affermato nella innovazione di filiera e di prodotto. Il nuovo anno secondo i Centri studi delle diverse Confederazioni segnerà la conferma dell’agroalimentare come protagonista nel settore economico Nazionale, sia per livelli produttivi, sia per consumi ed export. Nell’agricoltura nasce una nuova cultura, quella della ricerca, dell’impegno della soddisfazione economica. Oggi ha più spazi in termini di proprietà di singole imprese, ha più strumenti tecnologici, crede nella digitalizzazione, e soprattutto, ha una visione e vocazione ecologica. I risultati sono evidenti con un balzo dei prodotti agroalimentari Made in Italy che incontrano il crescente favore dei mercati internazionali.

Certo il lavoro nei campi è ancora sinonimo di impegno, di sacrificio e pazienza, armi di una imprenditoria che punta non solo al lavoro, e alla riuscita economica ma anche ad una visione futura dove la parola d’ordine è “benessere”. Siamo ad esempio al boom di aziende agrituristiche, che hanno tra l’altro una presenza femminile rilevante. D’altronde con la crescita di opportunità verso settori ecologici proprio in agricoltura si registra il record di etichette bio con la convinzione che possano offrire una opportunità di autonomia creativa d’impresa e salubrità della vita spesa tra la natura. Se c’è inoltre un settore sensibile alla tutela dell’eco sistema e della bio diversità è l’agricoltura che in pochi anni ha ridotto in modo significativo l’uso di fertilizzanti, di pesticidi, e fitosanitari.

L’agricoltura italiana, inoltre, è la prima in Europa per controlli anti sofisticazioni e rispetto delle condizioni di produzioni con i severi disciplinari per le coltivazioni di eccellenza. Infine non a caso c’è attesa per Recovery Fund dove il sostegno all’agricoltura sarà rilevante. In particolare per ridurre le conseguenze delle variazioni climatiche. Per questo il 2021 segnerà la svolta per la digitalizzazione delle campagne, ci saranno incentivi per creare “foreste urbane” per mitigare l’inquinamento in città, saranno realizzati invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, sarà fatto uso di chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici. Il futuro in agricoltura è già iniziato.

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