In occasione del 56° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, Papa Leone XIV ha reso omaggio all’impresa dell’Apollo 11 con una giornata dedicata alla scienza, alla memoria storica e alla riflessione spirituale. Il Pontefice ha visitato la Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico situato nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, e ha avuto una conversazione telefonica con Buzz Aldrin, oggi 95enne, secondo uomo a camminare sul suolo lunare. Leone XIV ha osservato da vicino i telescopi e le strumentazioni scientifiche, accompagnato da astronomi e studenti. La Specola, fondata nel 1891 da Leone XIII, è uno dei centri di ricerca più antichi e prestigiosi nel campo dell’astronomia, e rappresenta un punto d’incontro tra fede e scienza, come sottolineato dal Pontefice durante il suo intervento. Nel pomeriggio, il Papa ha telefonato a Buzz Aldrin per condividere la memoria di quell’impresa storica. Il colloquio, reso noto dalla Sala Stampa Vaticana, è stato incentrato sul significato umano e spirituale dell’esplorazione spaziale. Leone XIV ha citato il Salmo 8, riflettendo sul mistero della creazione e sulla fragilità dell’universo: “Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?”. Aldrin ha ricordato l’emozione di quel 20 luglio 1969, quando insieme a Neil Armstrong e Michael Collins rese possibile uno dei momenti più iconici della storia dell’umanità. La conversazione si è conclusa con una benedizione impartita dal Pontefice all’astronauta, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori, sottolineando il valore etico e spirituale dell’ingegno umano. “L’esplorazione dello spazio è una testimonianza della sete di conoscenza che Dio ha impresso nel cuore dell’uomo”, ha dichiarato Leone XIV. La visita alla Specola e la telefonata ad Aldrin hanno voluto riaffermare il ruolo della Chiesa nel dialogo con la scienza e nella promozione della cultura.