In un panorama digitale sempre più affollato, sono le aziende capaci di coniugare solidità economica, coerenza valoriale e comunicazione efficace a emergere in termini di reputazione. È quanto emerge dal nuovo ranking ‘Top Brand Reputation’ stilato da Reputation Manager®, che nel primo trimestre 2025 (1° gennaio–31 marzo) ha analizzato oltre 3,4 milioni di contenuti online riferiti a 217 aziende attive in Italia, incluse molte multinazionali. A dominare la classifica sono UniCredit, Intesa Sanpaolo e Ferrari, tre campioni italiani che, secondo l’analisi, rappresentano oggi i vertici della reputazione online nazionale. La loro forza? Una miscela vincente di performance economiche, posizionamento valoriale e leadership riconosciuta, in un ecosistema mediatico che premia la capacità di comunicare in modo autentico e strategico.
A guidare la classifica è UniCredit, con un punteggio di 75,64, seguita da Intesa Sanpaolo (71,96) e Ferrari (71,36). Si tratta di tre aziende profondamente diverse nei settori di appartenenza — finanza per le prime due, automotive di alta gamma per la casa di Maranello — ma accomunate da una reputazione digitale solida, costruita su asset tangibili e intangibili.
UniCredit prima per reputazione
Secondo Andrea Barchiesi, Ceo e fondatore di Reputation Manager®, “il podio conquistato da UniCredit, Intesa Sanpaolo e Ferrari dimostra che, in un ecosistema digitale in continua evoluzione, prevalgono le società capaci di coniugare risultati economici, innovazione e coerenza valoriale. Quando la solidità finanziaria si intreccia con una narrazione credibile sui temi ESG e con leader riconoscibili, la reputazione diventa un moltiplicatore di fiducia”. A conquistare la medaglia d’oro è UniCredit, guidata da Andrea Orcel, protagonista assoluta del primo trimestre 2025. Il gruppo ha chiuso il 2024 con un utile netto record di 9,7 miliardi di euro, e da mesi è al centro del risiko bancario europeo, con trattative in corso sia in Italia (Banco BPM) che in Germania (Commerzbank).
Non solo finanza: UniCredit ha saputo posizionarsi anche a livello internazionale grazie all’alleanza strategica con Ferrari, che ha rafforzato la visibilità del brand ben oltre i confini del settore bancario. Una narrazione coerente, supportata da numeri forti e da una leadership riconosciuta, ha portato la banca al vertice del ranking.
Intesa Sanpaolo e Ferrari
Argento per Intesa Sanpaolo, la banca guidata da Carlo Messina, che totalizza 71,96 punti. Il gruppo ha consolidato la sua reputazione con un piano da 800 milioni per il sostegno all’istruzione e un accordo da 200 miliardi con Confindustria, destinato a supportare il tessuto imprenditoriale italiano fino al 2028. A rafforzare la percezione positiva del brand è anche la costante attenzione ai temi ESG e al sostegno al sociale, elementi sempre più centrali nella valutazione pubblica delle aziende. Intesa, pur operando in un settore — la finanza — meno centrale nel dibattito online rispetto ad altri (come moda o tecnologia), riesce a generare un impatto reputazionale molto alto, a dimostrazione della qualità della sua comunicazione.
Completa il podio Ferrari, con 71,36 punti. La casa di Maranello, sotto la guida del Ceo Benedetto Vigna, continua a crescere: nel 2024 ha registrato ricavi in aumento dell’11,8% e un utile netto in crescita del 21%, numeri che rafforzano un marchio già iconico.
Media, auto e moda
Ma è il futuro a tenere alta l’attenzione su Ferrari: il conto alla rovescia per la prima “rossa” full electric, attesa nel quarto trimestre 2025, alimenta il posizionamento di un brand capace di innovare senza tradire il suo DNA. La forza simbolica e identitaria di Ferrari resta unica, capace di attrarre attenzione e fiducia anche in un settore — l’automotive — tra i più discussi in rete. Tra i 15 settori monitorati, il più discusso online è risultato Media & Telco, con 1,2 milioni di contenuti generati dalle 16 aziende incluse. Seguono Automotive (575 mila contenuti per 15 aziende) e Fashion & Beauty (358 mila contenuti, 32 aziende). Questi tre cluster rappresentano circa un terzo del totale delle aziende analizzate (31,5%), ma generano da soli quasi il 69% dei contenuti rilevati (68,8%).
Nonostante ciò, il settore Finance, pur meno centrale nel volume di discussione, riesce a emergere grazie all’alta qualità del contenuto reputazionale, come dimostra la presenza delle due grandi banche italiane sul podio.