mercoledì, 9 Luglio, 2025
Attualità

Stop ai diesel Euro 5 rinviato al 2026: il divieto solo nelle grandi città

Via libera all’emendamento al Dl Infrastrutture: blocco posticipato di un anno e limitato ai comuni con oltre 100mila abitanti. Il governo parla di scelta pragmatica, protestano le opposizioni

Il blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nelle Regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) slitta di un anno, passando dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026. La novità è contenuta in un emendamento approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera al decreto Infrastrutture, che prevede anche una ridefinizione del perimetro di applicazione del divieto: non più nei comuni con oltre 30 mila abitanti, ma solo nei centri urbani superiori ai 100 mila residenti. Il nuovo calendario tiene conto delle richieste arrivate da territori, associazioni e categorie produttive, alle prese con i costi della transizione ecologica e l’assenza di una rete di mobilità alternativa sufficiente. Il rinvio è stato salutato con favore dal governo, che lo ha definito come “un passo pragmatico e realistico”. Il Vicepremier Matteo Salvini ha parlato di una “scelta di buonsenso”, rivendicando l’impegno della Lega per evitare quello che ha definito “l’ennesimo diktat ideologico di Bruxelles”.

Per il Capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, primo firmatario dell’emendamento, ha affermato, “con questo provvedimento vinciamo il pragmatismo contro le derive ideologiche di una certa Europa. Le restrizioni al traffico si applicheranno solo nelle grandi città, dove c’è un trasporto pubblico adeguato”. Il testo approvato prevede anche che, dopo il 1° ottobre 2026, le Regioni possano evitare l’introduzione del blocco strutturale, a patto che i loro piani per la qualità dell’aria prevedano misure compensative in grado di ottenere risultati equivalenti in termini di riduzione delle emissioni inquinanti. È inoltre confermata la possibilità, per le stesse Regioni, di anticipare l’introduzione del blocco, aggiornando i propri piani in anticipo rispetto alla nuova scadenza. Una formula che intende garantire maggiore flessibilità territoriale, rispondendo alle esigenze specifiche delle aree coinvolte, che continuano ad affrontare una difficile transizione nel settore della mobilità.

Le reazioni

Sul piano politico, il clima resta teso. Le opposizioni hanno abbandonato i lavori della Commissione, criticando il provvedimento come un arretramento nella lotta all’inquinamento. Di segno opposto la reazione della maggioranza, che rivendica una misura equilibrata e attenta al tessuto sociale ed economico. Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto ha definito il rinvio “una scelta attesa e responsabile, che tutela famiglie e imprese senza rinunciare alla qualità dell’aria”. Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha parlato di un “orientamento europeo sproporzionato”, mentre Fabrizio Cecchetti (Lega) ha spiegato che “non si può penalizzare chi lavora senza garantire alternative”. Il provvedimento si inserisce nel contesto della procedura d’infrazione europea contro l’Italia per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico. Bruxelles continua a chiedere misure efficaci per ridurre le emissioni, ma l’esecutivo punta su una transizione “socialmente sostenibile”.

Secondo il Codacons, il rinvio salva 1,3 milioni di veicoli che dal prossimo ottobre sarebbero risultati non circolanti in gran parte delle città padane. Tuttavia, l’associazione dei consumatori avverte: “Ora le Regioni devono attivarsi con misure strutturali per la qualità dell’aria”.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Confesercenti, cambio al vertice. Patrizia De Luise lascia la presidenza, arriva Nico Gronchi

Paolo Fruncillo

Mattarella in Croazia: “L’Europa resti rete di pace e cooperazione”

Stefano Ghionni

Legno-arredo, export fermo: cresce l’incertezza sui mercati e pesa l’effetto dazi americani

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.