
Per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quella di ieri è stata una vera e propria ‘maratona diplomatica’: dal primo storico incontro ufficiale con Papa Leone XIV nel cuore del Palazzo Apostolico, all’ospitalità pomeridiana a Palazzo Chigi per il Presidente dell’Ecuador Daniel Noboa Azin, fino al gran finale in serata alla residenza dell’Ambasciatore americano a Roma, Tilman Fertitta, dove è stata protagonista delle celebrazioni per il 4 luglio presso la suggestiva Villa Taverna, nel quartiere Parioli.
È stato definito “storico” tanto dal governo italiano quanto dalla Santa Sede: l’udienza tra Papa Leone XIV e il Premier, accompagnato dai Vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani e dal Sottosegretario Alfredo Mantovano, ha rappresentato il primo incontro ufficiale tra il Pontefice e il capo dell’esecutivo italiano dopo l’elezione pontificia. All’interno dei corridoi del Palazzo Apostolico, Meloni ha rimarcato “l’apprezzamento dell’Italia per il contributo della Sede Apostolica alla pace in Ucraina, a Gaza e in ogni teatro di crisi” e ha insistito sull’urgenza di “tutelare le comunità cristiane in Medio Oriente, duramente provate dall’instabilità regionale”.
Secondo la nota di Palazzo Chigi, “nell’ambito degli ottimi rapporti bilaterali”, le parti hanno affrontato questioni globali e di comune interesse: dalla guerra in Ucraina, al terzo anno, al drammatico scenario umanitario nella Striscia di Gaza. Meloni ha ribadito il sostegno italiano alle Ong e il sostegno alle iniziative Onu per garantire corridoi umanitari e assistenza ai civili, sottolineando la diplomazia umanitaria come strumento imprescindibile per trovare soluzioni sostenibili.
Focus sull’Africa
Non sono mancati i riferimenti al continente africano: “È stato confermato l’eccellente coordinamento con le organizzazioni cattoliche per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei”, è stato scritto nel comunicato finale. Al centro del dialogo, la prossima tappa del Summit Onu sulla sicurezza alimentare, fissata ad Addis Abeba il 28 luglio, co-presieduto da Meloni e dal Primo Ministro etiope Abiy Ahmed, con l’obiettivo di elaborare strategie condivise per combattere la fame globale, accentuata da conflitti e cambiamenti climatici. Terminata l’udienza papale, la delegazione italiana si è spostata nella Terza Loggia per incontrare il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. Anche qui, la discussione si è concentrata sui rapporti bilaterali, ampliando il confronto a diritti umani, sicurezza internazionale, sviluppo sostenibile e libertà religiosa. Parolin ha sottolineato come “il dialogo e la collaborazione con l’Italia rappresentino un valore aggiunto per la comunità ecclesiale e per la stabilità globale”.
Poco dopo l’incontro in Segreteria di Stato, il Primo Ministro ha commentato i dati Istat sull’occupazione, che certificano “il numero più alto di occupati e contratti stabili da quando esistono le rilevazioni”. Sulla propria pagina X, Meloni ha descritto i risultati come “un segnale inequivocabile: l’Italia sta cambiando passo”, ribadendo la volontà del governo di continuare a “investire con determinazione su lavoro, impresa e crescita”.
Ospite d’onore a Palazzo Chigi

Successivamente a Palazzo Chigi Meloni ha accolto il Presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa Azin, al suo primo viaggio ufficiale in Italia. Al centro del colloquio, “la comune volontà di rafforzare le relazioni bilaterali, a partire dalla cooperazione economica, con particolare attenzione alla difesa e ai minerali critici e al contrasto alla criminalità organizzata transnazionale e al traffico di droga”, tema affrontato anche in chiave europea. La nota del governo evidenzia inoltre la soddisfazione di entrambi i leader per la recente intesa sulla migrazione, volta a “facilitare la mobilità regolare e rafforzare la lotta alla migrazione irregolare e al traffico di esseri umani”. Meloni ha definito la collaborazione con Quito “un tassello fondamentale per la difesa dei diritti umani e per lo sviluppo economico sostenibile”.
Gran finale a Villa Taverna

La giornata di impegni internazionali si è chiusa in bellezza nella storica Villa Taverna, dimora dell’Ambasciatore Usa Tilman Fertitta nel quartiere Parioli, teatro del ricevimento per il 249esimo anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Meloni ha preso la parola tra gli ospiti della grande comunità italo-americana, riportando alla memoria “i 20 milioni di cittadini italo-americani, testimoni di un legame straordinario”. “Italia e Usa”, ha detto il Premier, “parlano oggi la stessa lingua su numerosi dossier: è un elemento decisivo per l’unità dell’Occidente”. E ancora: “Quando i nostri punti di vista divergono, è la lealtà storica a guidarci: perché la forza di uno è automaticamente la forza dell’altro”. Richiamando le parole di Reagan del 1982 (“L’amicizia rende più brillante la prosperità e illumina le avversità”) il Presidente ha concluso con un “Godbless America, viva l’Italia”.