lunedì, 30 Giugno, 2025
Esteri

Teheran: dubbi che Israele rispetti tregua. Aiea: arricchimento potrebbe riprendere presto

A Evin 71 morti dopo raid Idf. Iran accusa Israele e Usa, Berlino sostiene l'attacco. A Gaza continua la crisi umanitaria.

Mentre si moltiplicano gli appelli internazionali al rispetto del cessate il fuoco tra Iran e Israele, la tensione resta altissima. In una lettera al Segretario generale António Guterres, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha formalmente chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di riconoscere Stati Uniti e Israele come responsabili dell’aggressione, chiedendo anche risarcimenti. Il nuovo capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, Abdolrahim Mousavi, ha espresso “seri dubbi” sulla volontà di Israele di rispettare gli accordi. Durante un colloquio col ministro della Difesa saudita, Khalid bin Salman, Mousavi ha accusato Washington e Tel Aviv di aver colpito l’Iran mentre erano in corso colloqui diplomatici, aggiungendo che il suo Paese resta pronto a rispondere con forza a qualsiasi violazione. A Berlino, invece, la posizione è chiara: pieno sostegno a Israele. In visita ufficiale a Tel Aviv, il ministro dell’Interno tedesco Alexander Dobrindt ha definito il programma nucleare iraniano “una minaccia reale non solo per Israele, ma anche per l’Europa”, ribadendo che Israele, gli Stati Uniti e i loro alleati non possono tollerare nemmeno la possibilità che Teheran sviluppi armi nucleari. Dobrindt ha visitato il sito di Holon, colpito da un missile iraniano, parlando apertamente di “guerra contro i civili”.

Arricchimento nucleare

Nel frattempo, Rafael Grossi, direttore generale dell’AIEA, in un’intervista alla CBS, ha affermato che, nonostante i danni subiti dai siti di Fordo, Natanz e Isfahan, le centrifughe iraniane potrebbero tornare operative “entro pochi mesi”. Resta il nodo delle riserve iraniane di uranio arricchito che, portate al 90%, sarebbero sufficienti per costruire più di nove bombe atomiche. Secondo Donald Trump, queste scorte non sono state spostate prima dei bombardamenti americani, ma l’AIEA ha denunciato di non averle più viste dal 10 giugno. A peggiorare il quadro, Teheran ha approvato in via preliminare una legge che sospende la cooperazione con l’AIEA, vietando l’accesso agli ispettori e la condivisione di informazioni. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito “inaccettabili” le minacce a Grossi circolate in Iran, dove alcuni esponenti conservatori chiedono addirittura il suo arresto ed esecuzione.

Khamenei: “Gli Usa vogliono la nostra resa. Non accadrà”

In questo quadro, ieri a Teheran si sono svolti i funerali delle vittime degli attacchi israeliani alla prigione di Evin, che hanno causato almeno 71 morti. La Guida Suprema Ali Khamenei è intervenuta con parole dure: “Gli Stati Uniti vogliono la nostra resa. Ma ciò non accadrà mai”. In Parlamento, la tensione è esplosa con slogan di “Morte all’America” e “Morte a Israele”. Il presidente dell’Assemblea Consultiva, Mohammad Baqer Qalibaf, ha definito Trump un “giocatore d’azzardo” e accusato Washington di utilizzare le sanzioni come strumento di propaganda psicologica.

Gaza: emergenza senza tregua

Nel frattempo, a Gaza, il bilancio delle vittime è arrivato a 56.500 morti e oltre 133.000 feriti dall’inizio dell’operazione israeliana, il 7 ottobre 2023. Solo nelle ultime 24 ore, almeno 85 palestinesi hanno perso la vita, mentre le ambulanze non riescono a raggiungere molte delle vittime rimaste sotto le macerie. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha lanciato un allarme specifico: almeno 66 bambini sono morti per malnutrizione. “Il cibo scarseggia ovunque, ma i bambini sono i più colpiti”, ha detto Hisham M’hanna, portavoce del CICR a Gaza. Ma le operazioni militari proseguono: un raid israeliano ha colpito il quartiere Al-Tuffah di Gaza City, uccidendo almeno cinque persone. Altri attacchi sono stati registrati nel mercato di Al-Zawiya e nel centro di Khan Younis.

Trump: “Lasciate lavorare Netanyahu”

Donald Trump è tornato ad attaccare i magistrati israeliani, denunciando il processo in corso contro il premier Benjamin Netanyahu come una “caccia alle streghe” che mette a rischio i negoziati con Hamas e con l’Iran. “Netanyahu è un eroe di guerra e sta facendo un lavoro favoloso”, ha scritto su Truth Social. “LASCIATE ANDARE BIBI, ha un gran lavoro da fare!”. Trump ha anche esortato Tel Aviv a trovare un accordo: “Fate l’accordo a Gaza. Riprendete gli ostaggi!!!”. Ma dal fronte di Hamas, il funzionario Mahmoud Mardawi ha accusato Netanyahu di sabotare il negoziato con richieste “impossibili”, tra cui la liberazione scaglionata di dieci ostaggi invece che un rilascio simultaneo. Le parole di Trump hanno scatenato reazioni dure da parte dell’opposizione israeliana, che accusa Netanyahu di barattare la tregua per ottenere l’archiviazione del proprio processo. “Sta sacrificando la sicurezza di Israele per i suoi interessi personali”, ha detto la deputata Naama Lazimi. “Condiziona il futuro del Paese al proprio destino giudiziario”.La deputata Karine Elharrar ha definito “grave e pericoloso” l’intreccio tra gli interessi giudiziari del premier e i delicati dossier su ostaggi e normalizzazione diplomatica, mentre il parlamentare Gilad Kariv ha accusato il premier di “giocare con la sicurezza nazionale”.

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