martedì, 13 Maggio, 2025
Attualità

Trump, Leone XIV e i Cattolici in politica

In fisica ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Così non è negli eventi socio-politici, spesso la reazione eccede le cause che l’hanno determinata. Il politically correct e l’ideologia Woke, diffusasi in modo quasi esclusivo in occidente prevede un sentimento favorevole all’immigrazione anche incontrollata, la scelta incondizionata del green deal, l’approvazione del multi culturalismo, la non difesa della famiglia tradizionale, equiparata a quella tra due uomini o tra due donne e la responsabilità della razza bianca per il colonialismo sino alla iconoclastia di alcuni personaggi storici come Cristoforo Colombo. Questa ideologia ha creato un pensiero contrario praticato da Partiti Politici che amano definirsi populisti o addirittura suprematisti.
Quindi contrasto alla immigrazione, in particolar modo se clandestina, nel timore di una concorrenza al posto di lavoro e di un rischio per sicurezza personale. Un’opposizione alla cultura Woke e al green deal ed un contrasto al riarmo della Nato. Definire queste forze come di tipo nazi-fascista, o almeno favorevoli a quella stagione trascorsa è nella migliore delle ipotesi un errore se non addirittura una mistificazione. I nazi-fascisti erano per il riarmo e per la cultura anti semita. Niente di tutto questo c’è invece nella cultura di questi partiti che sono lontani dalle ideologie di Spengler, di Ugo Spirito e di Giovanni Gentile. Cosa allora cementa queste idee e tiene insieme questi partiti? Come correttamente ritiene il sociologo Ricolfi la nostalgia di un mondo passato, migliore di questo, verso cui tornare.

La stagione Trumpiana e le sue conseguenze

Negli Stati Uniti queste idee si sono manifestate con la nascita della ideologia MAGA che è stata alla base della vittoria elettorale di Trump. Questa elezione ha rafforzato la crescita dei partiti populisti di cui si sono giovati Le Pen in Francia, Farange in Gran Bretagna, Fico nella Repubblica Ceca, Orban in Ungheria e l’AFD in Germania. I tentativi di marginalizzare o escludere queste forze dall’agone politico è un errore che le rafforza. Bisogna invece capire le ragioni dell’elettorato che le sostiene. Quanto al Presidente statunitense, una volta entrato in carica , si è dovuto confrontare con due notevoli problemi. Dal punto di vista economico il deficit commerciale e spese che vanno oltre il pur grande prodotto interno lordo; questo a causa di consentire un grande potere di spesa ai propri cittadini e contemporaneamente sostenere una spesa militare che è il doppio della Cina, il paese rivale che potrebbe mettere in discussione il fatto che gli Stati Uniti d’America continuino ad essere l’unica potenza globale. Tralasciando i modi spettacolari e le dichiarazioni inopportune e talvolta volgari, il Presidente Trump ha affrontato il problema economico oltre che con l’ovvia svalutazione del dollaro anche con l’imposizione di dazi a stati nemici e a stati alleati. Ma si sa che i dazi sono come i boomerang, se li lanci ritornano indietro e l’Amministrazione Americana è costretta a ricorrere a più miti consigli. Per quanto riguarda la strategia politica c’è stato il tentativo di separare la Russia dalla Cina, trasformando la propria azione politica dal sostegno all’Ucraina ad essere quasi condiscendente con gli obiettivi di Putin. Risultato: Russia e Cina alleati in modo più che solido. Questo fallimento pressoché totale che influenze può generare?. Lo abbiamo visto in Canada e in Australia dove i candidati Trumpiani sono stati travolti; un ridimensionamento anche in Europa può essere possibile.

La elezione di Leone XIV

Non si deve credere che l’influenza politica di un Papa sia ridotta perché si rivolge solo ad un miliardo e mezzo di cristiani. Abbiamo già visto come Giovanni Paolo II ha contribuito a demolire il muro di Berlino. Di questo Papa dobbiamo dire non solo che è statunitense ma soprattutto che ha fatto il missionario e che è agostiniano Del grande Padre della Chiesa segue l’insegnamento che coniuga fede e ragione e che pur nella proiezione di una vita trascendentale, non si estranea dalle problematiche terrene. Indicativa la scelta del nome; dopo il non expedit di Pio IX che consigliava ai cattolici di non impegnarsi in politica l’Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII rappresentò una rivoluzione per affrontare la rivoluzione industriale e combattere il marxismo. In questa enciclica viene esaltata la dignità della persona, consentita la proprietà privata, ma combattuto il capitalismo senza freni. In questa, che è la dottrina sociale e politica della Chiesa è prescritto il sostegno e l’attenzione ai lavoratori, ai meno abbienti e alle fasce più deboli della popolazione. Azioni che devono trovare il protagonismo dello Stato. Sono i valori che hanno costituito il patrimonio culturale del Partito Polare Italiano che durante la segreteria di Don Sturzo si oppose ad ogni collaborazione con il Fascismo

I Cattolici in politica

Questi valori hanno ispirato l’opera della Democrazia Cristiana che, fedele al pensiero di Paolo VI che definiva la politica come la più alta forma di carità. è stata la principale artefice della ricostruzione materiale e morale del Paese. Dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana i Cattolici si sono divisi nei numerosi partiti della Seconda Repubblica. Purtroppo invece di essere il sale che dà valore al sapore delle ideologie sono stati e sono le gocce d’acqua che scivolano via senza lasciare traccia. Chi può dire se questo Papa, con una nuova enciclica sulla seconda fase della industrializzazione, quella che sarà dominata dalla intelligenza artificiale, potrà favorire un ritorno all’unità e alla presenza fattuale dei Cattolici in politica, almeno in Italia. Sperarlo non basta, bisogna anche operare perché si paesi dai pensieri alle realizzazioni concrete.

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