A volte, la memoria non è solo un esercizio del passato, ma un faro che illumina il presente e ci indica la direzione del futuro. È con questo spirito che, il prossimo 7 maggio, si ricorda il primo anniversario dell’istituzione di una delle tante Ambasciate del Parlamento della Legalità Internazionale, quella della Giustizia e dell’Eguaglianza, nata nel cuore pulsante della Scuola di Giurisprudenza dell’Università Bocconi di Milano lo scorso anno. Un luogo simbolico, ma soprattutto reale, in cui i valori della legalità, del rispetto e della dignità umana trovano voce, spazio e concretezza.
Era un giorno carico di emozione e significato, quello in cui, esattamente un anno fa, nell’Aula Franceschi della Bocconi, si tenne l’evento “Guardando oltre i confini – Un dialogo globale sulla legalità”. Una giornata che ha tracciato un solco profondo, riempiendolo di impegno, testimonianze autentiche e uno spirito collettivo capace di andare oltre le differenze, i confini geografici, culturali, persino generazionali.
In quella cornice carica di storia e futuro si alternarono voci di alto valore morale e civile. Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, guidò il dialogo con la forza di chi ha fatto della legalità una scelta di vita, accompagnato dal Vicepresidente Salvatore Sardisco, presenza costante nelle battaglie quotidiane per un’Italia più giusta. Con loro, Salvatore Attanasio, padre dell’Ambasciatore Luca Attanasio – giovane diplomatico ed ex studente della Bocconi tragicamente ucciso in Congo – la cui memoria è oggi una bandiera di coraggio e servizio per il bene comune. A completare il quadro, Monica Usai, rappresentante dell’Associazione Libera Uniti Contro le Mafie, testimone diretta dell’impegno sul territorio, nei quartieri, nelle scuole, dove la legalità si semina ogni giorno.
L’evento fu organizzato con dedizione e passione dalla Scuola di Giurisprudenza, ma a renderlo unico fu la sinergia tra le associazioni studentesche, che per l’occasione si unirono come mai prima, dando prova che l’università non è solo un luogo di apprendimento, ma un laboratorio di cittadinanza attiva. Dalla riflessione condivisa nacque l’Ambasciata della Giustizia e dell’Eguaglianza: non un simbolo vuoto, ma una vera e propria “casa” dei valori. La targa affissa oggi nell’Aula Rappresentanza ne è la memoria tangibile: parole scolpite che chiamano ogni giorno gli studenti a una scelta etica, a un impegno che va oltre la carriera, e si fa missione.
“Quel giorno – ricorda con voce ferma e occhi accesi Nicolò Mannino – abbiamo acceso un faro nella coscienza di tanti giovani. Non era un semplice evento: era un atto d’amore verso un’Italia più giusta. Vedere la passione negli occhi degli studenti, sentire le loro domande, toccare con mano la loro voglia di esserci, mi ha commosso. L’Ambasciata della Giustizia e dell’Eguaglianza è la prova che i sogni si possono incarnare, se c’è chi li prende sul serio.”
Tra coloro che resero possibile quel momento c’era anche Leonardo Lamberto Scaglione, rappresentante della Scuola di Giurisprudenza e moderatore dell’incontro, che seppe dare voce e forma al dialogo con equilibrio, profondità e visione. Oggi, a distanza di un anno, il suo ricordo è ancora vivido:
“Non dimenticherò mai il silenzio carico di attenzione, la partecipazione viva di ogni studente presente. Organizzare quell’evento è stata una delle esperienze più formative della mia vita, e mi ha permesso di entrare in sinergia con Nicolò Mannino e con la realtà meravigliosa del Parlamento della Legalità Internazionale. Abbiamo costruito insieme qualcosa che va oltre l’università: un luogo simbolico che parla ogni giorno a chi varca quelle aule, ricordando che il diritto non è solo norma, ma giustizia incarnata.”
Nel tempo delle crisi e delle sfide globali, ricordare la nascita di questa Ambasciata non è solo celebrare un anniversario, ma riaffermare un patto collettivo. È dire, con forza, che il diritto deve servire l’umanità, che l’uguaglianza non è utopia, ma un orizzonte possibile, e che i giovani sono – e devono essere – protagonisti di questa costruzione.
L’Ambasciata della Giustizia e dell’Eguaglianza non è solo un’istituzione: è una promessa. Una promessa che, un anno dopo, continua a brillare nel cuore dell’Università Bocconi, come invito a guardare oltre i confini, sempre.