Un collegio di tre giudici della Corte d’appello degli Stati Uniti ha respinto, mercoledì, la richiesta del Dipartimento di Giustizia di ripristinare immediatamente l’ordine esecutivo del presidente Donald Trump che limita la cittadinanza per nascita, aprendo la strada a una possibile richiesta d’urgenza alla Corte Suprema. Gli esperti legali hanno sottolineato che l’ordine del Presidente USA è in contrasto con il Quattordicesimo Emendamento, che garantisce la cittadinanza americana a chiunque nasca sul territorio statunitense. Questo ordine avrebbe negato la cittadinanza ai bambini nati negli Stati Uniti da madri presenti illegalmente nel Paese e da padri che non erano cittadini o residenti permanenti. Il Dipartimento di Giustizia aveva chiesto al 9° Circuito di concedere una sospensione d’urgenza della sentenza di un tribunale inferiore che bloccava l’entrata in vigore dell’ordine di Trump. Respinta la richiesta, il collegio ha giudicato insufficiente la dimostrazione del Dipartimento di Giustizia sulla probabilità di successo del ricorso. Il giudice Danielle Forrest, nominato da Trump, ha ampliato il suo ragionamento in un parere concorrente, mettendo in dubbio la definizione di emergenza data dal Dipartimento di Giustizia. “È normale che le politiche esecutive e legislative vengano contestate in tribunale, specialmente quando una nuova politica rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla pratica precedente – ha scritto – Il fatto che un tribunale distrettuale conceda un provvedimento preliminare che blocca una politica di uno dei rami politici non costituisce di per sé un’emergenza. Una controversia, sì. Anche una controversia importante, sì. Un’emergenza, non necessariamente”.