In un mondo sempre più globalizzato e segnato dai cambiamenti climatici, il ruolo dell’agricoltura torna al centro del dibattito pubblico come una delle leve fondamentali per lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale. Questo il messaggio chiave che Sergio Mattarella ha rivolto ieri al Presidente della Confederazione agricoltori italiani Cristiano Fini, in occasione dell’Assemblea annuale della Cia. “Le sfide che riguardano l’agricoltura sono sfide di tutto il Paese”, ha affermato il Presidente della Repubblica, ricordando come la storia agricola italiana abbia profondamente influenzato la cultura e l’identità nazionale. Le produzioni agricole e gli allevamenti, da secoli, hanno plasmato non solo il paesaggio, ma anche il patrimonio culturale, offrendo al Paese riconoscimenti in tutto il mondo.
L’agricoltura, ha sottolineato il Capo dello Stato, non è un comparto economico come gli altri: è un pilastro della sostenibilità economica, sociale e ambientale. I prodotti della terra non sono solo il frutto di competenze tecniche, ma rappresentano anche un legame indissolubile con il territorio e la tradizione. Mail comparto è oggi chiamato a rispondere a sfide senza precedenti: dall’impatto dei cambiamenti climatici alle trasformazioni globali dei mercati.
Spopolamento delle aree interne
Tra le problematiche più urgenti affrontate dal Capo dello Stato, quella dello spopolamento delle aree interne e montane spicca per la sua complessità. Da anni, molte zone rurali del Paese vivono un declino demografico che rischia di svuotare territori ricchi di potenzialità. Per Mattarella, la risposta risiede nella rigenerazione agricola, intesa come strumento per rilanciare queste aree e offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani. Produzioni innovative e sostenibili possono diventare il fulcro di un nuovo modello di sviluppo che coniughi tradizione e modernità. Colture biologiche, agricoltura di precisione, filiere corte e turismo rurale sono solo alcuni degli ambiti che possono trasformare le aree marginali in laboratori di innovazione. Questo processo, però, richiede investimenti mirati, infrastrutture adeguate e una strategia politica chiara per evitare che questi territori continuino a perdere capitale umano e potenziale economico. Accanto alla necessità di creare opportunità, Mattarella ha posto l’accento su un’altra piaga che affligge il settore agricolo: il caporalato. Questo sistema di sfruttamento, che coinvolge migliaia di lavoratori – spesso migranti – è stato definito dal Presidente “un apice di inaccettabile illegalità”.
Il lavoro agricolo, essenziale per garantire la qualità dei prodotti italiani, non può essere svilito da pratiche che ledono i diritti umani e la dignità dei lavoratori. Garantire il giusto compenso e condizioni di lavoro adeguate non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche una precondizione per lo sviluppo sostenibile del settore. Contrastare il caporalato richiede un approccio integrato: rafforzare i controlli, promuovere la regolarizzazione dei contratti e offrire incentivi alle aziende che rispettano le norme. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare i consumatori, affinché scelgano prodotti eticamente sostenibili, e garantire un supporto istituzionale alle imprese agricole virtuose.
Consapevolezza collettiva
Mattarella ha anche sottolineato l’importanza di un maggiore coinvolgimento della società. “La salubrità dei cibi che mangiamo, la qualità dei prodotti destinati al mercato, l’integrità e la cura dei territori passano dal quotidiano lavoro e dalle capacità progettuali del mondo agricolo”, ha affermato. La responsabilità, dunque, non è solo degli agricoltori, ma dell’intera società. La politica deve creare le condizioni per uno sviluppo equo, i cittadini devono riconoscere il valore dei prodotti locali e il mondo imprenditoriale deve investire in innovazione.
Tra Puccini e Acli
La giornata dell’Assemblea Cia ha coinciso con un altro importante momento celebrativo per il Paese: il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini. In occasione della ricorrenza, Mattarella ha ricordato il compositore come una figura emblematica della cultura italiana, capace di fondere lirismo e tragedia, verismo e melodie uniche. Mattarella inoltre sempre ieri ha partecipato, all’Auditorium della Conciliazione a Roma, all’ottantesimo anniversario delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), una realtà che da otto decenni rappresenta un punto di riferimento per il mondo del lavoro e per l’impegno sociale in Italia. Con la sua presenza, il Presidente ha sottolineato l’importanza del ruolo delle Acli nella storia contemporanea italiana.