È stato sottoscritto un accordo tra il Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri e Intesa Sanpaolo per la promozione della legalità e la tutela del patrimonio culturale nazionale. “Siamo un Paese fortemente depredato. L’esistenza di poli museali è importante, bisogna diffondere la sensibilità al bello. Il patrimonio culturale è nazionale ma di tutta l’umanità, tutti devono collaborare per preservarlo”, ha detto il generale di Brigata Vincenzo Molinese, Comandante dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. “È importante divulgare la nostra attività, esponendo opere che abbiamo recuperato e indicandole come tali. Dobbiamo continuare ad aumentare la sensibilità di tutti i cittadini sulla tutela del patrimonio”, ha aggiunto.
Traffico clandestino di beni culturali
Il traffico clandestino di beni culturali e le aggressioni ai danni delle istituzioni museali richiamano la necessità di una stretta collaborazione anche con le società private, in particolare quelle fortemente attente alla salvaguardia dei beni culturali e alla promozione della cultura come Intesa Sanpaolo. L’attenzione allo sviluppo e all’implementazione di attività e soluzioni tecnologiche per l’identificazione dei beni culturali dirottati sul mercato illecito, la loro autenticazione e protezione sono evidenziate anche dalla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita, alimentata e sviluppata, in via esclusiva, dai Carabinieri dell’Arte. Soddisfazione alla firma della dichiarazione di intenti anche da parte di Paolo Maria Vittorio Grandi, chief governance officer di Intesa Sanpaolo, che sottolinea la piena sintonia con i carabinieri. “La cultura è uno dei fondamenti della crescita civile e della coesione sociale ed è un filo conduttore che deve essere tangibile nelle nostre iniziative. La volontà è quella di mettere in contatto il territorio e le comunità con l’arte. Siamo convinti che avvicinare le persone all’arte e alla cultura sia un vincolo di crescita e sentiamo di voler contribuire a questa crescita”, spiega.