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Marche: 4,3mln per il progetto ʼServizi di sollievoʼ 2023-2024 a sostegno delle persone fragili

domenica, 6 Agosto 2023
1 minuto di lettura

Per le persone con problemi di salute mentale e per le loro famiglie, la Giunta regionale delle Marche ha approvato il riparto delle risorse per finanziare il progetto ʼServizi di sollievoʼ nelle annualità 2023 e 2024. La novità del biennio prevede una riduzione di 480mila euro della compartecipazione chiesta agli enti locali, che scende dall’80 al 60 per cento, con l’integrazione della somma a carico del bilancio regionale. Complessivamente verranno investiti 4,3 milioni nei due anni di durata del progetto: 2,8 a carico della Regione, la rimanente quota coperta dagli altri soggetti coinvolti. “Nonostante, dopo vent’anni, il tema relativo al sollievo sia ancora un progetto, il nostro impegno è quello di trasformarlo in un servizio strutturato, regolamentato da una legge che realizzi adeguatamente l’integrazione sociosanitaria a favore delle persone coinvolte. Il passaggio dell’atto nella Consulta regionale della salute mentale, prima dell’approvazione della delibera in Giunta, ha rappresentato una novità sostanziale, rafforzando la volontà di una condivisione delle scelte operate. La decisione di investire ulteriori risorse regionali testimonia, poi, la volontà di questa Giunta di essere al fianco delle famiglie”, afferma il Vicepresidente Filippo Saltamartini, Assessore alla Sanità.

Servizi di ascolto e domiciliari

I progetti vengono elaborati e gestiti dagli Ats (Ambiti territoriali sociali), sentite le associazioni dei familiari, insieme ai dipartimenti di Salute mentale delle Aziende sanitarie territoriali. Gli interventi riguardano servizi di ascolto, domiciliari, tirocini di inclusione sociale, attività di integrazione sociale, prevenzione e promozione della salute mentale. Destinatari delle risorse sono i cinque Ats capofila di area provinciale che coinvolgono gli altri Ats, Comuni, Unioni dei Comuni, Unioni montane, Province, associazioni o gruppi familiari, cooperative sociali, aziende, organizzazioni di turismo sociale, istituti scolastici. La ripartizione provinciale delle risorse tiene conto anche della popolazione residente e dell’estensione territoriale.

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